Rilasciati gli aggressori dei due poliziotti: reazioni indignate

L'assessore Nannarone e il Coisp

19 Agosto 2008   15:37  

"Sgomento e stupore per l'odierna liberazione del rom accusato insieme al fratello dell'aggressione di due agenti del commissariato di Polizia di Sulmona". Questo e' quanto si legge nella nota diffusa pochi minuti fa dal Coisp, Coordinamento per l'Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia, in relazione all'aggressione di lunedi' 11 agosto operata da una trentina di rom a danno di due agenti del commissariato di Sulmona, intervenuti a una loro festa per chiedere di abbassare il volume della musica. Del gruppo solo due furono identificati e arrestati. Uno fu subito liberato dopo il patteggiamento, l'altro e' stato scarcerato oggi su istanza del difensore. "Mentre i poliziotti ancora convalescenti - continua la nota - , girano per gli ospedali, chi si e' reso responsabile di reati contro chi e' deputato a garantire, per conto dello Stato, la sicurezza di tutti i cittadini, e' gia' libero dopo alcuni giorni, mentre il fratello non ha fatto neanche un giorno di carcere. Tutti parlano di sicurezza, i fatti al contrario dimostrano che, sino a quando non ci sara' la certezza della pena, non si puo' parlare di sicurezza. Il Coisp, senza timore di essere accusato di strumentalizzazione, non puo' non sottolineare all'opinione pubblica ed alla classe politica che senza una maggiore attenzione ai problemi delle forze dell'ordine, dovremmo andare a lavorare con molta prudenza". Il Coisp, in vista delle prossime elezioni regionali del 30 settembre, lancia un appello: "Sosterremo chiunque si schieri a difesa degli interessi dei poliziotti e delle forze dell’ordine ed in particolare a chi si fara' promotore della reintroduzione del reato di oltraggio a pubblico ufficiale ed al divieto di patteggiamento per tutti i reati contro le Forze dell'Ordine, onde evitare che chi aggredisce un poliziotto se ne stia comodamente fuori".

"La violenta aggressione subita da due poliziotti a Sulmona, mentre svolgevano il loro servizio, e' un fatto inaccettabile". Lo afferma in una nota diretta al sindaco del capoluogo peligno, Fabio Federico, l'assessore provinciale Teresa Nannarone. "E' un gesto grave, da condannare duramente e di cui gli autori, patteggiando la pena, hanno ammesso di fatto la responsabilita'. Non e' percio' solo un gesto incivile, come lei lo hai definito, ma un reato. Ed a seguito della commissione di tale reato - prosegue Nannarone rivolgendosi al sindaco di Sulmona - lei ha annunciato che a breve verranno effettuati controlli sulle case popolari e sulla regolarita' del pagamento dei canoni e dei tributi. Mi vengono in mente alcuni osservazioni: se controlli ci saranno, che ci siano per tutti. Ogni cittadino è tenuto a rispettare le regole in ogni settore: dagli abitanti delle case popolari a chiunque altro. Diversamente, infatti, non si capisce il nesso tra il pagamento dei tributi e la sicurezza. Lei parla del buon nome della citta' messo in cattiva luce da quel gesto incivile: non sono d'accordo. Quel gesto e' molto piu' che incivile. Ma lei rifugga, per favore, dalla tentazione di ripercorrere le orme di Maroni: il buon nome di Sulmona e' messo in discussione da altro, la grave crisi occupazionale, il rischio di insediamenti di strutture insalubri, l'isolamento della citta' dal resto del territorio. E questo per non parlare di alcuni fatti che in questi giorni anche agli occhi dei turisti non hanno fatto una buona pubblicita': musei chiusi, strade sporchissime, sampietrini divelti pronti a schizzare nei piatti dei clienti dei due esercizi a Largo Mercatello ad ogni passaggio di autovettura. Credo invece - aggiunge - che in citta' regni un clima generale di tensione, e che l'episodio commesso a danno dei poliziotti sia da inquadrare in questa luce. In una tale situazione il preannunciato giro di vite non gioverebbe a nessuno. Gioverebbe di piu', a mio avviso - conclude l'assessore provinciale - analizzare la situazione, capire quali sono le emergenze, quali le priorita', quali le fasce sociali piu' a rischio, quali le categorie, le associazioni i soggetti con cui avviare un dialogo per costruire una citta' in cui tutti possano girare liberi senza timore di essere aggrediti e nessuno si senta affrancato dalle regole di buona convivenza".


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