Rimpasti regione/provincia. Facciamo il punto

11 Febbraio 2011   18:04  

Ora nessuno almeno potrà dire che L’Aquila è debole nella rappresentanza politica sul territorio: Giuliante nominato assessore ( che parto lungo… argg), Liris e D’Eramo entrano in giunta provinciale: 4 assessori provinciali su 6 sono aquilani. Ma il metodo di giudizio, lo scrivo spesso, non può né deve essere il “campanile”. Qui si sta giocando una partita tutta e solo politica. Ed infatti queste scelte sono conseguenze puramente del “metodo politico”, non “territoriali”.

Giuliante ha ricomposto l’asse con Piccone, (altrimenti l’assessorato se lo scordava), a scapito di De Matteis e Ricciuti, al punto che questi preferivano piuttosto nessun aquilano.

De Matteis alza la voce, inizia la partita senza ritorno delle amministrative 2012: non sarà una elezione qualunque, per tutto quello che è successo a L’Aquila. L’Mpa fa parte integrante del cosiddetto “terzo polo” , assieme ad Udc, Fli, e Api. Più passa il tempo, più queste componenti devono diventare omogenee, come da diktat di Fini/Casini/Rutelli/Lombardo. Le situazioni “spurie” ed “anomale” tendono ad esautorarsi sul terriotorio. Berlusconi ordina “Fuori l’ Udc dalle giunte locali di centrodestra”. Piccone esegue: Fli fuori dalla maggioranza in provincia dell’Aquila, il “metodo” è tracciato: chi non sta è con il PdL a Roma va fuori. Presto allora potrebbe saltare l’assessorato in provincia dell’Mpa ( Pino Tiberio). D’Eramo ha giocato la carta della politica “tutta romana”: è quella che conta, ora più che mai con Berlusconi sotto assedio. Ed ha vinto questa partita, contro tutto e tutti. Una telefonata di Storace a Berlusconi ha pesato molto più dei consiglieri provinciali.

D’Eramo si ritrova in giunta con Guido Liris. Hanno un percorso politico comune in Azione Giovani/An. Hanno entrambi le potenzialità per fare bene.

 

Vincenzo Calvisi


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