Riordine Province, De Santis: "Inutili campanilismi, in Abruzzo eliminiamole tutte"

15 Ottobre 2012   10:55  

"Da settimane la politica regionale, ai diversi livelli istituzionali e con i maggiori rappresentanti dei Partiti, è impegnata in una discussione fumosa ed inconcludente sul riordino delle Province, affontando il tema solo dal punto di vista della parrocchia dei singoli protagonisti politici, non da quello della funzionalità dei servizi e dell'utilità per i cittadini abruzzesi. La proposta del Cal (Consiglio delle Autonomie locali) dell'accorpamento L'Aquila-Teramo e Pescara-Chieti si scontra con la rivendicazione della sede dell'Ente e con il campanilismo più sfrenato."

Così l'assesssore al bilancio del comune dell'Aquila, Lelio De Santis.

"La pretesa di ridisegnare gli ambiti provinciali -continua De Santis- pensando solo alle Sedi ed ai Campanili, alle poltrone ed al clientelismo, senza immaginare un nuovo assetto istituzionale ed una diversa distribuzione delle funzioni amministrative nel territorio regionale, significa parlare a vuoto e tenere le bende agli occhi. Una Regione di appena un milione e duecentomila abitanti, alle prese con una grave crisi economica e con irrisolti squilibri terrioriali, non può permettersi altri scontri politici e contrapposizioni campanilistiche, che finirebbero per far sprofondare l'Abruzzo nel profondo Sud. La classe politica regionale batta un colpo e dimostri di essere all'altezza delle responsabilità che il momento difficile richiede: capisca che le Province, così come sono ridotte senza mezzi e senza funzioni vere, non servono!"

"Una classe politica che voglia fare gli interessi degli abruzzesi non può continuare a perdere tempo su un falso problema, invece di occuparsi del lavoro che non c'è, della sanità che non funziona, delle tasse che aumentano, della ricostruzione che non decolla, delle indennità di assessori e di Consiglieri regionali che non diminuiscono. Un po' di buon senso da parte di tutti - conlclude Lelio De Santis- dovrebbe convincerci che è utile e giusto sopprimere le Province, assegnando le residue competenze ai Comuni e recuperando le risorse finanziarie per destinarle ad investimenti mirati per creare occupazione per i giovani, per creare nuovi lavori nel settore dei Beni culturali e della tutela dell'ambiente."

 


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