Riordino Province: Lanciano alza gli scudi contro Chieti che si arrocca contro Pescara...

04 Settembre 2012   16:34  

Ultime gustose novità sul fronte dell'estenuante dibattito intorno al riordino delle Province.

Il vice sindaco di Lanciano Giuseppe Valente, animatore negli anni passati dell'associazione Frentania Provincia, dice un secco no a Chieti capoluogo.

A seguire la sua sanguigna nota:

'' Chieti non dovra' essere il capoluogo di nessuna Provincia futura perche' non e' ipotizzabile premiare ancora una parte del territorio abruzzese che negli anni, grazie a certi politici noti a tutti, ha pensato solo ed esclusivamente a soddisfare gli interessi di pochi a scapito della collettivita'.

E' ormai sotto gli occhi di tutti che la questione del riordino delle Province si sia trasformata in una "guerra tra potentati" politici per il mantenimento dei privilegi: nessuno pensa ad uno sviluppo equilibrato ed omogeneo di tutto il territorio abruzzese.

Avevamo ragione quando, anni fa, abbiamo iniziato la nostra battaglia per una maggiore autonomia del territorio frentano era sotto gli occhi di tutti la concentrazione di potere e risorse economiche nell'area metropolitana a scapito dell'Abruzzo meridionale. Ancora oggi tutti infatti vogliono mantenere lo status di citta' capoluogo perche' sono tanti, sicuramente troppi, i vantaggi che ne derivano.

Per troppo tempo con amministrazioni e politicanti diversi, l'area teatina ha mortificato la gran parte dell'Abruzzo meridionale, dei suoi cittadini e con essi il motore pulsante dell'economia. Il problema del riequilibrio delle competenze e delle risorse e' un problema serissimo che tutti stanno sottovalutando: non e' piu' tollerabile avere cittadini di serie A, quelli che risiedono nei capoluoghi di provincia, e cittadini di serie B, tutti gli altri''

Intanto a Chieti si alzano gli scudi davanti all'ipotesi che Pescara possa diventare capoluogo della nuova maxi-provincia accorpata.

I rappresentanti delle associazioni di categoria, degli ordini professionali e delle organizzazioni sindacali della Provincia di Chieti hanno sottoscritto un documento sul riordino delle province in vista della riunione del CAL dell'Abruzzo chiamato a formulare la proposta da sottoporre alla valutazione del Consiglio Regionale. A loro dire la Provincia di Chieti non deve essere essere interessata dal riordino previsto dalla legge sulla revisione della spesa pubblica. 

"La Provincia di Chieti non e' da accorpare, oltre che per l'incontestabile rispetto dei requisiti indicati dal Governo come superficie territoriale e popolazione, anche per gli elementi di carattere economico, infrastrutturale, sociale e storico". Nel documento si sottolinea poi "come l'essere "autonomi" non debba precludere il confronto con le altre entita' territoriali a cominciare dalla confinante Provincia di Pescara".

Inoltre, "auspicando una definizione del nuovo assetto delle province abruzzesi che veda Chieti conservare l'attuale status, i rappresentanti hanno evidenziato "l'importanza di un nuovo progetto strategico della Regione per un effettivo riequilibrio dei territori ed un effettivo rilancio della economia e dello sviluppo". In conclusione, il documento da' mandato ai rappresentanti della Provincia di Chieti all'interno del CAL della Regione di proporre che "la stessa continui ad essere provincia con Chieti capoluogo"

Infine l’assessore regionale alle politiche agricole, Mauro Febbo interviene in merito alle dichiarazioni del Consigliere regionale Emilio Nasuti sul riordino delle Province, adivesa di Chieti capopluogo e contro ipotesi di accorpamento con Pescara

“L’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Chieti nella seduta di ieri evidentemente non è stato compreso dal collega Consigliere Regionale Emilio Nasuti, che ha travisato l’indirizzo reale del documento che tende alla tutela dell’intero territorio provinciale.

Quindi non si tratta di campanilismo, ma si è rimarcato il rispetto della Legge condiviso da tutte le forze politiche elette nell’assise teatina.

E’ improponibile la proposta poi di una maxi fusione in virtù del fatto che le aree metropolitane sono stabilite secondo legislazione nazionale. Al collega sfuggono che per Legge, le città metropolitane sono 15 e ben individuate in un elenco preciso e che non si possono prevederne altre. Se volessimo attuare comunque tale indirizzo, in un ipotetico maxi conglomerato urbano a risentirne sarebbe tutto il territorio provinciale e naturalmente il comprensorio lancianese e quello vastese.

E’ da rimarcare che il Decreto, de facto, non sopprime la Provincia di Chieti e tantomeno il suo capoluogo, ma comunque in qualunque ipotesi di riordino,  l’azione politico amministrativa deve essere volta alla difesa dei  104 comuni che da un’eventuale fusione vedrebbero, specialmente i centri urbani più grandi, un ridimensionamento degli uffici. Si tratta di una revisione che non riguarderebbe solo quelli amministrativi e governativi che verrebbero completamente centralizzati  con conseguenze sia dirette sia indotte.

Basti pensare alle ripercussioni sul sistema dei Comandi Provinciali delle forze dell’ordine, Carabinieri, Polizia, Forestale, Finanza, Vigili del Fuoco, alle Organizzazioni sindacali e di categoria o agli Ordini professionali che dovrebbero ridurre le sedi distaccate a causa dell’insostenibilità economica di tenerle capillarizzate su un territorio quasi duplicato.

L’ordine del giorno, quindi costituisce una chiara presa di posizione che va difesa dell’intero territorio provinciale, senza se e senza ma. Bene ha fatto il Sindaco di Chieti Umberto Di Primio a ribadire nel corso della seduta consiliare che non è in discussione, sempre da come è stabilito nel Decreto Legge per la Spending review, la sopravvivenza della Provincia di Chieti, che anzi ha tutti i requisiti per continuare ad esistere, ma che la soluzione formalizzata dal CAL dovrà evitare in primis un possibile sbilanciamento economico e strutturale verso nessuna città.

Se si leggesse con attenzione questo Ordine del giorno,  è chiaro che potrebbe essere approvato analogamente da qualunque dei 104 Comuni della Provincia di Chieti e per questo sia il Sindaco Di Primio sia il Presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio vogliono coinvolgere e condividere tali istanze proprio con le amministrazioni comunali ma anche con tutti i portatori di interesse.  Anche sensibilizzando i rappresentanti del territorio che siedono all’interno del Comitato per le Autonomie Locali”.


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