Riordino province, Camillo D'Amico chiede l'audizione dei gruppi consiliari delle province

10 Ottobre 2012   13:05  

"Gentilissimo signo Presidente, la vicenda del riordino delle province imposta dalla spending review sta assumendo un valore grottesco e ridicolo ed è stata finalizzata solo a rinfocolare vecchi campanili del tutto fuorvianti rispetto alla finalità perseguita da governo e parlamento. Bene sarebbe stata che, la norma, si fosse inserita in un più ampio disegno di riforme istituzionali che avesse toccato tutti gli enti locali (Comuni, Province e Regioni) ma anche il Parlamento, la forma Governo unita ad una riforma elettorale che riconsegnasse il potere decisionale nelle mani dei cittadini elettori. Così non è stato perchè si è preferito fare una riforma a “pezzi” i cui risultati sono devastanti per la democrazia rappresentativa espressa negli enti locali, dove la gente è eletta da cittadini, non arrivando ancora ad incidere sui costi della “casta” ove si annidano privilegi notevoli."

A scrivere al Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, è il capogruppo del Pd della Provincia di Chieti Camillo D'Amico.

"Se, oltre al riordino dei livelli istituzionali con una giusta e equa ripartizione di compiti e funzioni, si aggiungesse una corposa ridefinizione con fusione ed accorpamenti degli enti strumentali e la riduzione dei costi sarebbe notevole e visibile. La gente questo chiede alla Politica. Le scrivo la presente nota alla luce della decisione il Consiglio Regionale d’Abruzzo dovrà assumere entro la fine del corrente mese di Ottobre circa la proposta definitiva da fare a governo e parlamento per il riordino delle province. Il Consiglio delle Autonomie Locali (C.A.L.) ha formulato a maggioranza non assoluta dei suoi componenti la proposta di due macroaree (Chieti – Pescara e L’Aquila – Teramo) che rappresenta una buona base di partenza che però dovrebbe contestualizzarsi necessariamente in un ampia riarticolazione degli uffici pubblici nel territorio amministrato oggi in capo alle province capoluogo; così i cittadini comprenderebbero l’utilità dell’azione godendo dei maggiori benefici che si unirebbero ai risparmi da ottenere con la manovra. E’ deleteria, inutile e dannosa la discussione che si sta animando nei media e sul territorio su chi dovrebbero essere i futuri capoluoghi di provincia quando è solo alla fine del percorso riformatore che il tema dovrebbe porsi anche in ragione del fatto che, stando agli stretti contenuti della norma vigente, Chieti e L’Aquila potrebbero sopravvivere a se stesse mentre Teramo e Pescara sono soggette a riordino."

"Chiaramente - continua D'Amico -non è assolutamente condivisibile l’idea riportata da taluni media circa l’ipotesi di un'unica provincia perché la coincidenza amministrativa è con l’intera regione e ne renderebbe assolutamente inutile e superflua l’esistenza; in tal caso meglio sarebbe la totale eliminazione ed allora potrebbe essere anche giusto, lecito e legittimo proporne tre tanto poi il tutto sarà rinviato alla legge di riordino che seguirà alla spending review!!! Noi, amministratori delle province, siamo stati tutti eletti dai cittadini, rappresentiamo a pieno titolo il territorio e speriamo che ancora questo valore permanga ancora per il futuro ma, una ripetuta e continua quanto scandalosa campagna mediatica, ci ha completamente delegittimati nei confronti della pubblica opinione facendoci passare, quanto gli amministratori dei comuni che spesso svolgono gratuitamente la loro funzione, come depositari di benefici e gratificazioni oltre che costosi (!!!). Il C.A.L. durante i suoi lavori non ha ritenuto utile ed opportuno sentire anche le rappresentanze dei gruppi consiliari provinciali prima di arrivare a formulare la proposta a tutti nota consumando l’ennesima ingiustizia nei nostri confronti. A Lei chiedo, prima che l’onorevole Consiglio Regionale deliberi definitivamente allo scopo, un'audizione dei rappresentanti dei gruppi consiliari provinciali affinchè, il nostro parere, possa essere rappresentato all’assise contribuendo ad una decisione importantissima per futuro del il territorio. Mi auguro in una Sua benevola condivisione ed assecondamento la presente istanza. Cordialmente La saluto."


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