Rischio ambientale per la discarica di rifiuti speciali a Furci

Caporale dei Verdi

02 Settembre 2008   11:05  

“In merito alla volontà della ditta Vallecena s.r.l. di aprire una discarica di rifiuti speciali nel Comune di Furci - dopo la bocciatura di un progetto simile 2 anni fa - ho presentato una interpellanza urgente (ed una interrogazione è stata presentata dai Verdi anche in Provincia di Chieti al Presidente Tommaso Coletti) indirizzata al Presidente Vicario Enrico Paolini ed al Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Marino Roselli, per sapere quali sono gli atti posti in essere dall'Amministrazione Regionale, per mezzo del Settore di competenza, ai fini del totale rispetto della normativa vigente in materia e per la rassicurazione, in tal senso, dei cittadini della zona interessata dai concreti rischi per ambiente, agricoltura e salute che una struttura del genere inevitabilmente porta con sé; per sapere quali sono le reali intenzioni di questa Amministrazione Regionale in merito al rilascio delle autorizzazioni richieste dalla ditta Vallecena s.r.l.. - E' quanto afferma il capogruppo dei Verdi Walter Caporale - Considerando che la stessa non adotta le B.A.T., - prosegue Caporale - ossia le migliori tecnologie disponibili sul mercato, imposte per Decreto del 29 Gennaio 2007 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – recante “Emanazione di linee guida per l'individuazione e l'utilizzazione delle migliori tecniche disponibili in materia di gestione dei rifiuti per le attività elencate nell'allegato I del DLgs 18 Febbraio 2005, n.59”; per sapere se sono state presentate controdeduzioni dalla ditta Vallecena s.r.l. circa la volontà di trattare un numero "spropositato" di codici CER (ben 606 ossia ben il 72,8% delle tipologie di rifiuti presenti nell'elenco del Catalogo Europeo dei Rifiuti) che, in linea generale, sono di gran lunga superiori alla normale produzione di rifiuti del bacino di utenza dell'impianto”.

"Sulla questione, - afferma Caporale - occorre sottolineare che il territorio interessato alla costruzione della nuova discarica per rifiuti speciali, risulta essere già fortemente compromesso da altri impianti ad alto impatto ambientale come la Turbogas di Gissi, il Radar di Furci, l'impianto di trattamento rifiuti a Cupello (Civeta).

Inoltre, - conclude Walter Caporale - è bene evidenziare che altre osservazioni pervenute all'Ufficio V.I.A. della Regione Abruzzo evidenziano l'approccio poco tecnico e poco scientifico (dello Studio depositato dalla Vallecena s.r.l., ndr) delle analisi e delle valutazioni degli impatti, mai avallati e/o approfonditi da studi tecnici e/o scientifici, della struttura su: atmosfera, falde ed acque superficiali, suolo e sottosuolo, fase di post-chiusura, aspetti socio-economici, procedure di valutazione di impatto ambientale mai specificate, rischio sismico, continui riferimenti a normative superate, interessamento dell'area all'antico tratturo (come specificato, oltre ai rischi di dissesto idrogeologico, nel PTCP della Provincia di Chieti), ecc.”.


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