Riunione dei capogruppo al Comune dell'Aquila: il racconto del consigliere Di Cesare

''Questo non è un resoconto puntuale, è un mio racconto personale. Lunedi arrivano due sms di convocazione: due riunioni dei capogruppo mercoledi una alle 12 l’altra alle 18.

La prima sulla composizione delle commissioni, la seconda sulla situazioni degli aggregati della Polizia.

In quella della mattina tutti i gruppi sono rappresentati, il segretario generale e il presidente illustrano la metodologia con cui hanno pensato di applicare il comma 3 dell’art. 11 del regolamento che in pratica dice che tutti i gruppi devono essere rappresentati in tutte le commissioni e che ogni consigliere ha diritto a far parte almeno di una commissione.

E’ stato distribuito un documento con i calcoli, il metodo scelto è stato quello famigerato d’Hont.

Dopo qualche chiarimento, tutti hanno concordato. Prendo la parola per dire che sarebbe il caso che le convocazioni e tutta la documentazione allegata venisse spedita ai consiglieri che ne facessero richiesta tramite posta elettronica certificata con un risparmio di costi, rispetto per l’ambiente e praticità nella consultazione (preferisco avere files che se voglio stampo). Metto in evidenza il fatto che la presidenza del consiglio non dovrebbe usare una casella di posta presa da gmail…

Dopo qualche resistenza tipo “non abbiamo i mezzi”, “non abbiamo la PEC”, “non abbiamo la firma digitale”, il Presidente propone che io collabori con l’Ufficio di presidenza per sistemare tutte queste cose e avviare nuove procedure.

Mi dico disponibile, ma il consigliere D’Eramo interviene affermando che di questi problemi se ne deve far carico l’assessore competente (Betty Leone). Insomma almeno questa cosa la si poteva risolvere velocemente e invece niente. Ma non molliamo la presa.

La disponibilità dei documenti in formato elettronico serve ovviamente e principalmente per far in modo che gli stessi possano essere divulgati ai cittadini in maniera rapida (le stampe no).

Vittorini fa la proposta, da noi già scritta giorni fa, di convocare le sedute di consiglio e delle commissioni nel tardo pomeriggio. Dice che farebbe risparmiare soldi al comune che non sarebbe costretto a rimborsare i datori di lavoro dei consiglieri (da altri enti dello Stato fino ad aziende private), in quanto le sedute si terrebbero fuori dagli orari di ufficio. Sacrosanto, appoggio la proposta facendo notare che inoltre l’orario tardo-pomeridiano permetterebbe a molti più cittadini di partecipare ai lavori del consiglio e delle commissioni.

“Abbiamo la sala della Regione solo la mattina, quando avremo la sede nuova lo faremo”, la risposta del Presidente.

A quel punto chiedo notizie sulla sede nuova: una struttura provvisoria a villa gioia dal costo di oltre 1,5mln di euro che doveva essere consegnata il 21 maggio 2012 e che invece è ancora lontana dall’essere finita. “Ci sono ritardi o c’è stata qualche variante con conseguente aumento dei costi e dei tempi?”.

Nessuno sa nulla e su questo tocca sapere.

Ah, Vittorini propone che il gettone per i consiglieri in commissione sia devoluto a qualche opera da individuare. Molti annuiscono ma la proposta cade nel vuoto. La riprendiamo Vincenzo.

Nel pomeriggio si discute del fatto che dei poliziotti che erano stati aggregati all’Aquila dopo del sisma ora li rimandano alle loro sedi. Assente, mi sembra, solo la federazione della sinistra.

Alla riunione, convocata su sollecitazione di Imprudente e D’Eramo (posso sbagliare) sono presenti due rappresentati dei sindacati di polizia che illustrano la situazione. Gira pure una lettera del Sindaco alla Ministra Cancellieri in cui fa presente le esigenze di sicurezza della nostra città.

Tutti parlano, in particolare Liris, del problema sicurezza ricordando gli episodi degli ultimi giorni. In sintesi tutti dicono che c’è violenza derivante dal disagio sociale e quindi servono forze dell’ordine per prevenirla e controllarla. Qualcuno parla di telecamere. A quel punto Masciocco e io chiediamo se ci sono dati per capire se la sicurezza sia un problema reale o meno.

I dati non ci sono e alla richiesta di averli si unisce anche Vittorini. Visto che nelle motivazioni molti dicono che tra un pò arriveranno oltre 10mila lavoratori per la ricostruzione con un forte impatto sociale e quindi di sicurezza, faccio notare che il quindi si previene dando sistemazioni dignitose, servizi sociali e luoghi di aggregazione. Stesso discorso vale per il disagio sociale di cui soffre una parte non banale della popolazione.

E che il problema sicurezza magari sono le infiltrazioni delle criminalità organizzata. Qualcuno fa giustamente notare che il territorio da controllare si è esteso a dismisura e una volante ci mette tantissimo a raggiungere i luoghi dove intervenire. Faccio notare che lo stesso problema hanno le autoambulanze che partono da Coppito…

La situazione in Questura è la seguente: hanno un organico commisurato con le altre città, non sono sotto organico ma soffrono i disagi di tutte le questure delle altre città dovute ai tagli. Gli organici sono stati stabiliti nel 1989 e da quell’anno tante città sono cambiate non solo la nostra.

Certo la nostra dal 6 aprile in maniera particolare e una volante difficilmente può controllare un territorio così esteso. Ma allora parliamo degli amministrativi di quelli che debbono fare i controlli antimafia e di sicurezza nei cantieri.

Ci sono varie proposte tipo invitare il Prefetto, convocare il comitato sulla sicurezza, protestare sotto la Prefettura. Alla fine interviene il Sindaco, arrivato verso la fine, spiega la lettera che ha scritto alla Cancellieri, ci battibecco un pò sulla mancanza di spazi.

Si mette ai voti la convocazione di un Consiglio sulla sicurezza cui invitare il Prefetto. Sono l’unico contrario dicendo che se di sicurezza si deve parlare allora si invitino anche Silveri della ASL, i responsabili della sicurezza nei luoghi di lavoro… Passa questa proposta appoggiata da Masciocco e Vittorini. Vabbè.''

Ettore Di Cesare consigliere comunale di Appello per L'Aquila