"Roberto Straccia non si è suicidato". Domani l'autopsia

10 Gennaio 2012   11:22  

"Non è stato un suicidio. Mi metterei a strillarlo al mondo intero se servisse a qualcosa". Dopo il papà Mario, è la sorella Lorena a manifestare tutti i suoi dubbi sulle cause della morte di Roberto Straccia, il 24enne scomparso da Pescara il 14 dicembre e ritrovato cadavere sugli scogli di Bari.

La famiglia dello studente marchigiano ha riconosciuto gli abiti trovati addosso al cadavere, ma non il volto, deformato dopo la lunga permanenza in mare.

Sarà l'autopsia e l'esame del Dna, in programma per domani nel capoluogo pugliese, a dare la certezza formale che quel corpo è proprio quello di Roberto.

Il medico legale Giancarlo Divella, incaricato dal pm della Procura di Bari Baldo Pisani, dovrà accertare se quello ritrovato a Bari è il cadavere di Roberto Straccia e quali sono state le cause che l’hanno portato alla morte. Dovrà chiarire, poi, anche il tempo di permanenza in mare del cadavere.

Ma l'ipotesi del suicidio continua a non convincere i familiari del giovane. "Io cosa sia successo a Roberto non lo so - dice Lorena - so solo che lui non l’avrebbe mai fatto. Per fare una cosa del genere uno deve avere dei motivi e lui non ne aveva. Ne sono certa al mille per mille e se servisse mi metterei a strillarlo al mondo intero. Se qualcuno sa qualcosa si metta la mano sul cuore e parli".

Se Roberto fosse finito in acqua a Pescara a portarlo fino a Bari, come spiegato da molti esperi, ci avrebbero pensato le correnti adriatiche, che nei mesi di dicembre e gennaio sono dirette verso sud.

L'Adriatico infatti è caratterizzato da una corrente superficliale che viaggia parallela alla costa. Se qualcosa arriva a 15-20 miglia dalla costa poi viene trasportata da questa corrente, che viaggia circa a una velocità di mezzo nodo l’ora, riuscendo a oltrepassare persino il promontorio del Gargano. La velocità delle correnti cambia a seconda dei venti. Ad una media di mezzo nodo un qualcosa che va alla deriva può fare dodici miglia al giorno, quindi considerando che da Pescara a Bari sono 140 miglia è verosimile credere che il corpo si sia fermato o incagliato e poi il mare lo abbia mosso di nuovo.


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