Roberto Straccia, scontro inquirenti-consulenti sulle cause della morte

E' scontro tra i superperiti ingaggiati dalla famiglia e gli inquirenti pescaresi sulle cause della morte di Roberto Straccia. "L’ipotesi che sia stato ucciso è fantasiosa e fantascientifica" dice il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Marcello Galanzi.

"Al momento - spiega - non ci sono elementi nè riscontri per dirlo. Aspettiamo comunque i risultati degli esami tossicologico e istologico".

"Tutte le persone che hanno fatto delle segnalazioni sono state subito sentite - ha detto Galanzi - e le loro testimonianze vagliate. Al momento l’ipotesi che Roberto Straccia sia stato ucciso è fantasiosa, non ci sono nè elementi nè riscontri per dirlo. Aspettiamo comunque i risultati dell’esame tossicologico e di quello istologico. Ma sulla base di quanto è stato rilevato finora per noi le ipotesi sono soltanto due: o il ragazzo si è sentito male ed è caduto in acqua o si è trattato di un gesto volontario. Anche l’orario della morte, stando all’esame dei residui di cibo digerito trovati dal medico legale, coinciderebbe con quello della scomparsa".

Ma dopo le parole degli investigatori anche i consulenti e il legale della famiglia Straccia con una nota hanno fatto retromarcia chiarendo che "non ci sono elementi che ci possano far pensare a un omicidio".

Lo psichiatra Alessandro Meluzzi aveva detto che "Roberto è stato ucciso" anche se per un altro dei consulenti della famiglia, il medico legale Enrico Risso "non ci sono segni di violenza sul corpo, non capisco questo allarmismo".

Anche il generale Luciano Garofano e l’avvocato Emilia Velletri hanno precisato riguardo "che allo stato non ci sono elementi investigativi che possano indirizzare verso tale evento. Ogni notizia diffusa in ordine al decesso di Roberto, pertanto, deve intendersi come personale opinione del dichiarante, tra l’ altro momentanea, in quanto frutto delle parziali risultanze degli accertamenti effettuati finora".