SANITÀ: CASTIGLIONE (AN), MANAGER BALESTRINO COME ATTILA

"Balestrino vuole assumere dirigenti amministrativi e non personale sanitario e para sanitario? L'Attila marchigiano continua nel suo disegno di radere al suolo la Sanità pescarese facendo finta di ignorare la carenza di personale assegnato all'assistenza sanitaria dei cittadini e la drammatica situazione che vivono i precari". Così Alfredo Castiglione giudica la richiesta di autorizzazione che il manager della ASL di Pescara ha rivolto alla Regione Abruzzo per procedere all'assunzione di due dirigenti amministrativi non vincitori di concorso. "Il tutto - continua il capogruppo di An in consiglio regionale - in palese violazione del regolamento approvato dalla Regione in materia di assunzioni e in deroga al blocco delle assunzioni.

La norma approvata lo scorso 10 marzo dispone che le aziende sanitarie possano assumere a tempo indeterminato in via prioritaria personale sanitario e para sanitari, mentre per quel che riguarda gli amministrativi eventuali assunzioni sono possibili qualora da una ricognizione del personale si evidenzi che non ci sia necessità di sanitari e para sanitari. La superficialità e l'incuria di Balestrino - continua Castiglione - trova espressione anche nella discarica a cielo aperto di rifiuti speciali, mattonelle, calcinacci, plastica e resti di materiale edilizio, che cresce a vista d'occhio sotto le finestre del reparto Dialisi dell'ospedale nel cortile d'ingresso sul lato di via Rigopiano.

Si tratta di velenose montagne di polvere che i pazienti sono costretti a respirare. Il silenzio del sindaco uscente Luciano D'Alfonso - al riguardo - è più eloquente di mille parole. La vergognosa situazione della nostra sanità rappresenta l'inconsistenza di un'amministrazione autorefenziale quanto inadeguata ad affrontare e risolvere le emergenze. Da parte mia - conclude Castiglione - sono impegnato in prima fila a sostenere la lista del Pdl al Comune di Pescara, la cui affermazione e' l'unica speranza per la città di un rinnovamento fondato sulla voglia di fare piuttosto che sulla patologia dell'apparire".

(AGI)