Torna d´attualità il problema delle antenne per la telefonia mobile, sistemi di irradiazione di onde elettromagnetiche, promosse a suo tempo dalla legge Gasparri, anche per sostenere il sistema digitale terrestre, che oggi hanno un impatto ambientale non sempre tollerabile.
L´ennesimo provvedimento del Gip del tribunale di Teramo, con il quale è stato sequestrato un impianto di telefonia mobile, ordinandone l´immediata disattivazione, ha riproposto anche a L´Aquila la necessità di tornare a verificare la compatibilità urbanistica e ambientale delle strutture realizzate.
Nel capoluogo, infatti, negli ultimi anni si è assistito a una crescita esponenziale del numero dei tralicci e molte sono state le denunce sia nel centro storico che nelle periferie.
L´ex assessore comunale Giampaolo Arduini, che ha sollevato da tempo la necessità di far fronte al fenomeno, esprimendo preoccupazione per l´incidenza dei ripetitori sulla salute pubblica ha ribadito la necessità di porre in essere interventi immediati per arginare i rischi.