Sangiuliano al Tg1: "Avevamo una relazione, non sono ricattabile". Le dimissioni respinte da Meloni

05 Settembre 2024   09:13  

Durante l'intervista al Tg1, il ministro della Cultura chiarisce la sua relazione con Maria Rosaria Boccia e smentisce l'uso di fondi pubblici, chiedendo scusa a moglie e premier.

Nel corso di un’intervista trasmessa durante l’edizione serale del Tg1, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha affrontato il cosiddetto “caso Boccia”, dichiarando pubblicamente la sua relazione personale con l'imprenditrice Maria Rosaria Boccia. Ha confermato di averle revocato un incarico e di non aver mai utilizzato denaro pubblico per spese relative alla donna. Inoltre, ha affermato di aver offerto le proprie dimissioni alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, la quale le ha respinte, chiedendogli di proseguire il proprio mandato.

L'intervista arriva in seguito a giorni di polemiche sollevate soprattutto dai social media e dai partiti di opposizione, che accusano Sangiuliano di aver utilizzato fondi pubblici per coprire le spese di viaggi e alloggi della Boccia. Per tutta risposta, il ministro ha mostrato durante il telegiornale le prove dei pagamenti, affermando che sono stati effettuati tramite la sua carta di credito personale. In particolare, ha mostrato i biglietti del treno per Milano e i voli per Taormina, sottolineando che nessuna somma è stata addebitata al ministero della Cultura.

Maria Rosaria Boccia ha utilizzato il proprio profilo Instagram per rispondere indirettamente all'intervista, postando un commento enigmatico: “Tutto arriva per chi sa aspettare”. Un messaggio che, con il suo tono ambiguo, ha alimentato ulteriormente le speculazioni sulla vicenda.

Durante la giornata, Sangiuliano ha partecipato al Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi, senza tuttavia intervenire direttamente sulla questione durante la riunione. Successivamente, ha confermato che non esiste alcun reato legato alla vicenda, trattandosi esclusivamente di una questione privata. Il ministro ha ribadito: “Non sono ricattabile”, sottolineando che chi può essere ricattato è solo chi fa uso di fondi pubblici in modo inappropriato, cosa che lui non ha mai fatto.

Riguardo alla presunta nomina di Maria Rosaria Boccia a un incarico governativo, Sangiuliano ha spiegato di aver inizialmente pensato a un suo coinvolgimento per via delle sue capacità organizzative. Tuttavia, ha deciso di annullare l’incarico in quanto la relazione tra i due, nel frattempo, era diventata sentimentale. Per evitare ogni conflitto di interessi, la procedura di nomina non è mai stata completata, come confermato dallo stesso ministro: “La procedura di nomina è stata interrotta prima del suo perfezionamento e non è mai stata registrata presso l'Ufficio del Bilancio”.

Sangiuliano ha poi affrontato il tema della sicurezza del G7 della Cultura, chiarendo che non è stato diffuso alcun documento riservato. Secondo il ministro, quanto pubblicato da Maria Rosaria Boccia riguarda aspetti marginali già resi pubblici da altre fonti, come i dettagli sull'organizzazione e il programma dell'evento.

In risposta all’intervista, il Partito Democratico ha fortemente criticato l’utilizzo del servizio pubblico per finalità private, accusando il ministro di "autoassoluzione in diretta tv". La capogruppo PD alla commissione cultura della Camera, Irene Manzi, ha dichiarato che il caso non è stato chiarito e che sarà necessario un confronto diretto in Parlamento per fare luce sulla vicenda.

Sangiuliano ha chiesto scusa pubblicamente con evidente emozione. “Le mie prime scuse sono per mia moglie, una persona straordinaria, e poi per la premier Meloni, che non merita di essere coinvolta in queste vicende”. Le sue scuse si estendono anche ai colleghi e collaboratori che, loro malgrado, si sono trovati coinvolti nello scandalo.

La vicenda, che ha avuto un enorme rilievo mediatico, ha sollevato numerose domande sui confini tra vita privata e responsabilità pubbliche, soprattutto quando figure di primo piano come ministri sono coinvolti. Tuttavia, Sangiuliano ha ribadito più volte di non avere nulla da nascondere, ammettendo che potrebbero emergere conversazioni private, ma aggiungendo che divulgarle costituirebbe un reato.

L’intervista al Tg1 si è conclusa con una nota di rassicurazione. “La presidente Meloni mi ha chiesto di andare avanti e di chiarire il punto di verità”, ha dichiarato Sangiuliano, aggiungendo che la premier gli ha detto di essere sempre sincero e di non nascondere nulla.

Mentre si attende un confronto parlamentare, il “caso Boccia” continua a essere oggetto di dibattito pubblico, suscitando interrogativi su possibili implicazioni politiche e personali per il ministro.


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