Sanitopoli: i legali di Conga chiedono non luogo a procedere

18 Ottobre 2010   13:50  

E' ripresa con l'arringa dei difensori dell'ex manager della Asl di Chieti Luigi Conga, l'udienza davanti al gup del tribunale di Pescara, Angelo Zaccagnini, su Sanitopoli. I legali, Francesco Petrelli e Roberto De Vita, hanno chiesto il non luogo a procedere. Al termine dell'arringa lo stesso Conga ha detto di non aver ricevuto tangenti dall'ex patron di Villa Pini, Vincenzo Maria Angelini. Secondo l'accusa avrebbe avuto in totale circa sei milioni di euro. "Sono stati - ha affermato Conga - solo dei prelievi di cui ha parlato Angelini. Stiamo aspettando che dimostri qualcosa". Sui 113 mila euro trovati dagli inquirenti nella sua Porsche Cayenne al momento dell'arresto, l'ex manager ha spiegato che sulla vicenda "sono state già fornite tutte le giustificazioni agli inquirenti. Sono stati portati tutti i documenti. Tutto è in regola". Conga ha aggiunto di essere "molto tranquillo e molto sereno, perché "non ho nulla a che spartire con Angelini. Mi sono comportato come direttore generale della Asl - ha proseguito - sempre in modo molto distaccato. Certo ho avuto rapporti con Angelini perché istituzionalmente li dovevo avere, ma non capisco perché dopo sei interrogatori in cui aveva detto che non c'entravo nulla, al settimo ha fatto il mio nome. E' una cosa incomprensibile per tutti e anche per me".

Conga ha aggiunto che "dopo tanto tempo in cui non ero più manager, non pensavo che potessi essere coinvolto in una storia con Angelini, perché se Angelini aveva qualcosa da dire l'avrebbe detta subito, e poi non capisco perché non ha portato delle prove e non si è riusciti a mettere insieme delle prove con dei microfoni o degli audiovisivi. Sarei stato contentissimo - ha sottolineato - perché non ho nulla da nascondere e si sarebbe risolto questo enigma. Io - ha ribadito - non ho nulla da nascondere. Perché Angelini non ha voluto creare delle prove certe su questa vicenda che ha fatto cadere un governo regionale? La questione - ha evidenziato - ha un verso molto politico e poco di giustizia. Allora dico, se Angelini non ha voluto creare delle prove è perché probabilmente pensava che non c'erano". L'ex manager ha aggiunto di sperare ora sul dissequestro dei suoi beni. Riguardo al fallimento di Villa Pini ha detto che non se l'aspettava. "Ho reputato Angelini - ha affermato - sempre un ottimo imprenditore a parte le sue manie di grandezza. Mi è dispiaciuto per le duemila famiglie che sono rimaste e casa a causa di quanto accaduto". In giornata sono previste le arringhe dei legali dell'ex direttore dell'Agenzia Sanitaria regionale, Francesco Di Stanislao, dell'ex assessore regionale alle Attività Produttive, Antonio Boschetti e dell'ex capogruppo del Pd, Camillo Cesaroni.

Oggi è stata la volta anche dell'avvocato Marco Femminella, legale dell'ex capogruppo del Pd alla Regione, Camillo Cesarone, imputato nella vicenda sulle presunte tangenti nel mondo della sanita' abruzzese, che ha chiesto il rinvio a giudizio per il suo assistito. 'Faremo- ha detto l'avvocato Femminella - il processo, la gente deve sapere che l'udienza preliminare non e' il processo. La valanga di prove - ha aggiunto l'avvocato - nelle carte non l'ho trovata'.

Hanno chiesto poi il non luogo a procedere i difensori dell' ex componente della commissione ispettiva regionale delegata a verificare le congruita' delle prestazioni, Pierluigi Cosenza; e dell' ex direttore dell'agenzia sanitaria regionale, Francesco Di Stanislao. In particolare l'avvocato di Di Stanislao nella sua arringa ha detto di 'aver messo in evidenza le incongruita' e le imprecisioni della procura' e di aver chiesto il non luogo a procedere 'per l'insostenibilita' dell'accusa'. Il difensore di Cosenza l'avvocato Massimo Carosi ha detto che il suo assistito si e' limitato ad applicare le disposizioni dell'allora vigente piano sanitario. Nel pomeriggio parlera' l'avvocato Giovanni Cerella, difensore dell'ex assessore regionale Antonio Boschetti. L'avvocato Cerella ha anticipato che chiedera' il non luogo a procedere per il suo assistito 'perche' - ha spiegato - l'accusa stessa di concussione e' evanescente, e' insussistente. Nel senso che Angelini ha detto di aver dato circa 90 mila euro a Boschetti senza precisare quando e dove'. Lunedi' prossimo parleranno i difensori dell'ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco. Uno dei suoi legali Giandomenico Caiazza insistera' sulla questione della competenza territoriale.


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