Sanitopoli: in aula parla l'imprenditore Luigi Pierangeli

27 Aprile 2012   16:29  

Udienza importante quella andata in scena oggi al tribunale di Pescara per il Processo Sanitopoli. Sul banco dei testimoni uno dei principali teste dell’accusa, l’imprenditore della Sanità Privata Luigi Pierangeli in qualità anche di presidente dell’Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata).

A Pierangeli il compito, sulla spinta delle domande del Pm Giuseppe Bellelli, di ricostruire tutta la storia della Sanità in Abruzzo a partire dalla genesi della prima cartolarizzazione del 2004, con riferimenti, però, anche alla fine degli anni ’90. Nel ’99 viene licenziato il nuovo Piano Sanitario Regionale che va a rappresentare una base per l’attribuzione delle risorse negli anni successivi. Già da allora c’era il problema del tasso di ospedalizzazione eccessivo in Abruzzo, rispetto alle direttive nazionali e l’obiettivo era quello di operare una riduzione dal 200 per mille al 160 per mille. Si giunge, così al 2004, quando si tennero i primi incontri convocati dall’allora assessore Domenici e dal presidente della Fira Masciarelli, nei quali si posero le basi per la prima cartolarizzazione. Per mettere in piedi questa complessa operazione era necessario risolvere il problema dei contenzioni dal ’95 al 2001. Si arrivò ad una transazione soddisfacente che poneva le basi anche per un accordo sul triennio fino al 2007. Di quell’accordo Del Turco parlò negli anni successivi di vero e proprio regalo alle cliniche private, Pierangeli ha spiegato perché non fu così. Si prevedeva un aumento del solo 10% a fronte di un adeguamento tariffario fermo al ’96 che prevedeva aumenti dal 20 all’80%. Si arriva poi al cambio della Giunta, da Pace a Del Turco, Masciarelli conservò un ruolo di primo piano nei tavoli di concertazione, specie in relazione alla stesura della Legge 20, quella che imponeva la razionalizzazione del sistema sanitario abruzzese. In quegli anni s’istitui’ anche l’agenzia sanitaria regionale diretta da Di Stanislao che annunciò da subito provvedimenti tesi alla riduzione dei costi della sanità. Ci mostrammo subito disponibili a fare sacrifici – ha dichiarato Pierangeli – ma un giorno fui convocato d’urgenza da Di Stanislao il quale mi sottopose dati incredibili riferiti alle prestazioni di Villa Pini – erogazioni copiose a fronte di scarsa produzione dei servizi offerti e molte altre anomalie tanto da spingere Di Stanislao a dichiarare –ma questa è una truffa –Dal marzo del 2006  le prime riunioni per approntare la legge 20, obiettivo drastica riduzione del tasso di ospedalizzazione.  Eravamo sostanzialmente d’accordo, avanzammo proposte migliorative alcune accolte altre no, poi le prime riunioni in Quinta Commissione, una in particolare non fummo invitati, fino alla stesura definitiva che era molto diversa da quella che avevamo concordato, addirittura prevedeva modifiche vantaggiose per noi che non avevamo chiesto basandosi tra l’altro su un riferimento normativo errato. Intanto i dati in nostro possesso facevano emergere un incremento anomalo del tasso di ospedalizzazione a VillaPini, +80% dal 2002 al 2005 addirittura del quasi 100% nel 2006.


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