Sanitopoli, restano tutti ai domiciliari. Liberi Mazzocca e Zelli

Ora c'è da attendere Gennaio 2009

19 Settembre 2008   12:28  

Restano tutti ai domiciliari tranne l'ex assessore regionale alla Sanità, Bernardo Mazzocca e il suo segretario personale, Angelo Bucciarelli, che tornano in libertà, gli indagati nell'ambito dell'inchiesta su presunte tangenti nella sanità abruzzese. Lo ha deciso il Gip del Tribunale di Pescara, Maria Michela Di Fine che ha dunque respinto le istanze di scarcerazione presentate dai legali degli indagati.

A finire in manette il 14 luglio scorso erano stati l'ex presidente della regione, Ottaviano del Turco, l'ex segretario dell'ufficio di presidenza della Giunta regionale, Lamberto Quarta, gli ex assessori Bernardo Mazzocca e Antonio Boschetti, l'ex consigliere regionale Camillo Cesarone, l'ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga, l'ex amministratore delegato della Humangest, Gianluca Zelli, e l'ex assessore regionale alla Sanità nella giunta di centrodestra, Vito Domenici, e l'ex segretario dell'assessore Mazzoca, Angelo Bucciarelli. Per l'ex direttore generale dell'Agenzia sanitaria Francesco Di Stanislao era stato invece chiesto il divieto di dimora a Pescara. Sulla scarcerazione degli indagati il pool di magistrati che si occupa dell'inchiesta aveva espresso parere negativo.

Il Gip del Tribunale di Pescara, Maria Michela Di Fine - si è appreso successivamente - ha disposto la remissione in totale libertà anche per l'ex amministratore delegato della Humangest, Gianluca Zelli a cui dunque sono stati revocati gli arresti domiciliari. Il pool di magistrati che si occupa dell'inchiesta, coordinati dal Procuratore capo Nicola Trifuoggi avevano chiesto per Zelli la sostituzione della misura cautelare con il divieto di espatrio e l'obbligo di firma.

La fine naturale dei domiciliari è prevista per il 14 gennaio 2009.
Non sono state ancora rese note le motivazioni del gip e non si sa quanto possa aver influito sulla decisione del giudice per le indagini preliminari il comportamento scorretto di alcuni indagati che hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa nel corso dell’incidente probatorio, nonostante i richiami della Procura.


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