Sanremo 2012, ma Adriano Celentano non era il paladino della libertà di espressione?

Un monologo che fa discutere

15 Febbraio 2012   12:00  

Una premessa è d'obbligo prima di iniziare qualsiasi ragionamento. Chi vi scrive è convinto (magari sbagliando) che gli attacchi sferrati ieri da Adriano Celentano nel corso del suo monologo siano frutto di una mossa studiata a tavolino per far parlare di Sanremo 2012 24 ore su 24. La missione è evidentemente riuscita perchè il Molleggiato ha scatenato l'ira funesta di 'Famiglia Cristiana' e 'Avvenire', di cui ha chiesto la chiusura in diretta tv.

Fa tutto parte del personaggio che Adriano Celentano si è costruito addosso e che, con grande maestria, porta avanti da ormai tantissimi anni. E' del tutto normale, dunque, vederlo atteggiarsi in lunghi silenzi e sparare a zero su i poteri forti della politica e del clero. 

Bisogna però ricordare ad Adriano Celentano che anche i personaggi dovrebbero avere un minimo di coerenza di pensiero. Già, perchè nel 2005 il cantante ha condotto una trasmissione, "Rockpolitik", nella quale si lamentava (giustamente) per la scarsa libertà di informazione nel nostro Paese.

 Fu lui, accompagnato come sempre da un mare di polemiche, ad invitare a parlare in quella trasmissione epurati eccellenti della tv pubblica di allora come Michele Santoro, Beppe Grillo, Daniele Luttazzi ed il grande Enzo Biagi. Un gesto molto nobile, accettato però dal solo Santoro.

Oggi Adriano Celentano,evidentemente, pensa che in Italia la situazione sulla libertà di stampa e di espressione sia molto migliorata perchè da paladino dell'articolo 21 si è trasformato in censore senza pietà, chiedendo addirittura la chiusura di due 'voci' del mondo cattolico. 

Insomma, ad Adriano Celentano non piace ciò che scrivono l'Avvenire e Famiglia Cristiana e ne chiede pubblicamente la chiusura, tra le ovazioni del pubblico. Un discorso efficace, dunque, ma sicuramente non degno di un amante della democrazia e del pluralismo come si è sempre confessato. Della serie: se dici ciò  che mi piace bene altrimenti stai zitto.

Voltaire diceva: "Non condivido la tua idea ma darei la vita purchè tu la possa esprimere". Ma Voltaire non doveva fare i conti con l'auditel.

 

Francesco G. Balzano


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