Sant'Antonio da Padova o del Giglio

14 Agosto 2013   16:57  

Sant’Antonio di Padova, nacque a Lisbona (Portogallo) il 15 agosto 1195 e morì a Padova il 13 giugno 1231, si chiamava Fernando Martim de Bulhoes . Figlio di genitori nobili, a 17 anni andò a studiare Scienze teologiche a Coimbra. Nel 1220, a 25 anni, fu ordinato sacerdote a Santa Cruz. Sant’Antonio soggiornò a Padova in due momenti della sua vita: fra il 1229 e il 1230 e poi tra il 1230 e il 1231, anno della sua morte.

Sant’Antonio, conosciuto come il taumaturgo, era il santo dei miracoli. Non è possibile stabilire il n umero preciso dei miracoli da lui compiuti.. Le prime biografie di Sant’Antonio di Padova forniscono due versioni opposte. Mentre la “Vita Prima” presenta un’immagine sobria e terrena di Sant’Antonio, priva di miracoli, la “Benignitas” e la “Rigaldina” presentano la vita di Sant’Antonio come piena di prodigi.

Sant’Antonio è noto anche come il santo delle cose perdute. Sant’Antonio, infatti, farebbe ritrovare le cose. Una filastrocca preghiera recita infatti “Sant’Antonio dalla barba bianca, fammi trovare quello che mi manca”. I frati della basilica di Sant’Antonio conservano ancora una lettera giunta oltre 20 anni fa da Sudamerica, scritta da una signora che, indispettita con il Santo che non faceva trovare un marito alla figlia, gettò dalla finestra la statuetta di Sant’Antonio. La statuetta colpì un passante, che diventò poi il genero della signora!

L’immagine più diffusa è quella che rappresenta Sant’Antonio da Padova nelle sembianze di un giovane religioso con in braccio Gesù Bambino. L’iconografica comprende altri simboli come il giglio, la giovinezza, il saio francescano.
La festa per il santo venuto dal Portogallo è anche detta “Sant’Antonio del Giglio” per distinguerla da quella che avviene ogni anno il 17 Gennaio e dedicata a Sant'Antonio abate.

LA FESTA DI SANT’ANTONIO del giglio A SCANNO

Molti paesi di origine pastorale tra cui Scanno, Ortucchio, Pratola Peligna, Castel di Sangro celebrano con riti e suggestive processioni il Santo del Giglio
A Scanno (AQ.) la festa di Sant’Antonio del Giglio supera per bellezza e partecipazione quella del patrono Sant'Eustacchio: questo è anche da ricercarsi alle origini della festa.
Infatti, per la festa di Sant'Antonio da Padova, tutti i pastori che durante l'inverno erano andati in Puglia per la transumanza ritornavano nei loro paesi dell'Abruzzo, perciò si rivedevano le amicizie, gli affetti e soprattutto mogli e figli che i pastori non avevano voluto portare con sè per ragioni di sicurezza: il detto infatti dice Se pì Sand'Andonije ni è arvinùt, o s'a mort o s'a spirdùt (: Se per Sant'Antonio non è ancora tornato, o è morto o si è perso). Perciò la gente era molto felice di rivedere i cari pastori tornare in Abruzzo e spesso questi ultimi si recavano a dare omaggio, in chiesa, al santo patrono del paese o a cui comunque essi erano legati: da qui nasce la festa di Sant'Antonio a Scanno e la correlata Processione delle Travi. Le celebrazioni civili si concentrano sempre tra il sabato e la domenica, mentre le celebrazioni religiose iniziano fin dal 1 Giugno nel pomeriggio con lo scampanio di tutte le chiese del paese .L'inizio della novena, invece, varia a seconda della data della festa.

Principale scenario della manifestazione è la chiesa di Sant'Antonio da Padova, dove è esposta la statua, che per l'occasione è decorata dalle luminarie e viene continuamente visitata dai fedeli.

La Processione delle travi

La Caratteristica Processione delle Travi inizia alle ore 9 del mattino:
partendo dalla chiesa parrocchiale di S. Maria della Valle, il corteo attraversa tutto il paese fino alla chiesa di Sant'Antonio.
La processione è aperta dalla banda, seguita dalle lunghe file di muli che portano sul dorso rami e pezzi di legno raccolte sui boschi intorno a Scanno. C'è anche chi usa i più "nobili" cavalli; a volte la fila di muli e cavalli è interrotta da una coppia di buoi bianchi o da un trattore che trascinano, dietro, dei pezzi di legna ben più grandi e semilavorati, le "travi".
Tutti :muli, cavalli, trattori, buoi... sono ornati con fiori. Vi sono poi i numerosi bambini e soprattutto le donne vestite con il famoso abito tradizionale scannese: esse portano in testa cesti abbastanza grandi decorati da stoffe, nastri e veli, all'interno del quali sono poste le pagnottelle, pane fatto in casa a cui, per la festa di Sant'Antonio, sono aggiunti anche altri ingredienti. La processione passa tra la gente festante che a gran voce fa complimenti sulle travi più lunghe e sui cesti più belli.
Ad attendere la processione, sotto il portale della chiesa di Sant'Antonio, sono il Rettore del convento e un altro frate. Essi benedicono i muli, i loro proprietari e le travi sul piazzale antistante la chiesa; quindi le travi e gli altri pezzi di legna vengono presi dai frati che li useranno per il riscaldamento invernale, per alcune opere di manutenzione del convento, mentre altri verranno rivenduti per ricavare denaro per finanziare lavori di restauro, opere di beneficenza e missioni.


Le pagnottelle, invece, vengono benedette all'interno della chiesa di Sant'Antonio in una breve celebrazione successiva alla processione. La celebrazione si conclude poi con le due processioni religiose: una avviene verso mezzogiorno e accompagna la statua di S. Antonio da Padova dalla sua chiesa fino alla parrocchiale; la seconda, molto più solenne, inizia alle 19 e riaccompagna il santo nella chiesa di Sant'Antonio.
I festeggiamenti si concludono quindi in serata con l'esibizione della banda e lo spettacolo dei fuochi artificiali. festeggiamenti per il veneratissimo Santo, definito il “Santo dei miracoli”, in quanto, per tradizione, ne compierebbe 13 al giorno, cominciano la mattina precedente la vera e propria festa, quando si tiene una piccola processione con la statua raffigurante il Santo, appena prelevata dal Santuario dove viene custodita.
A Pratola Peligna Il 13 giugno la tradizione prevede la distribuzione del pane benedetto, alla mattina, e la solenne processione al pomeriggio, quando la statua del Santo viene portata in giro per le vie del paese addobbate per l’occasione, tra un tripudio di folla devota ed adorante. I festeggiamenti prevedono anche accompagnamenti musicali e stand gastronomici ad allietare l’evento.

Ricostruzione storiografica di Elisabetta Mancinelli


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