Sarah, quando la tragedia diventa spettacolo

Una vergognosa pagina di tv

11 Ottobre 2010   11:03  

La televisione sta diventando sempre più protagonista in affari che non le riguardano. Si insinua senza il minimo pudore negli eventi di cronaca, intrufolandosi in case nelle quali non dovrebbe essere la benvenuta ed invece, puntualmente, c'è sempre. Alla regola non è sfuggita nemmeno la tragedia di Sarah Scazzi, la cui morte è stata annunciata in diretta a "Chi l'ha visto".
 
Il tremendo epilogo della storia di questa povera quindicenne è stata gettata in pasto alle telecamere, che da giorni tartassano gli italiani con immagini, supposizioni ed esclusive. Se su Raiuno Massimo Giletti trattava l'argomento come fosse un fatto da bar, su Canale 5 Barbara D'Urso aveva in collegamento alcuni dei protagonisti, i più scomodi: la famiglia dello zio di Sarah.

C'era anche una, una  bambina, chiamata a parlare di un episodio che lei dovrebbe  dimenticare. La presentatrice non ha tatto nel porgere le domande davanti a una ragazzina la cui presenza non è indispensabile nè richiesta, come ha fatto giustamente notare Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti del Minore.

"Al dibattito non avrebbe dovuto partecipare, per nessuna ragione al mondo, una minorenne, né tantomeno un talk show domenicale in piena fascia protetta può trattare un tema cosi’ doloroso e scabroso. La presenza in studio dei genitori della minorenne non basta a giustificare una lesione gravissima alla legge che regolamenta il rapporto tra Tv e Minori e che, all’art. 1.1, impone il divieto alle emittenti di affrontare con i minorenni argomenti scabrosi. Chiedo al Ministro delle Comunicazioni, Paolo Romani, al presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Corrado Calabrò e alla presidente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia, Alessandra Mussolini, di occuparsi di quanto accaduto, che ha scatenato un’orda di proteste da parte degli utenti. Chiedo altresì al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, di voler accertare che quanti sono preposti ad applicare le normative vigenti in tema di tutela dei minori facciano il loro dovere”.

Una pagina vergognosa della nostra tv che sta diventando un immenso reality che controlla le nostre vite. "The Truman Show" non è solo un film ma la cruda verità. Le lacrime sono diventate il pane quotidiano dei talk-show. La gente è smarrita, non sa più dove finisce il privato e dove inizia il pubblico. Il telespettatore è chiamato a giudicare, dire la sua su questioni che non lo riguardano. Il piccolo schemo ha ribaltato i ruoli: non siamo noi a guardarlo ma il contrario. Ci osserva, ci spia e, al momento giusto, si avventa tipo sciaccallo sulle nostre debolezze. Fa uscire la parte peggiore di noi senza darci la possibilità di rendercene conto.

Poi, all'improvviso, si cambia discorso e si torna a parlare di spettacolo, gossip, e sterili polemiche. La tragedia e i suoi protagonisti diventano carta straccia da gettare al primo secchione. Tanto le vite di quelle persone sono rovinate per sempre, ma alla tv cosa importa? Le ha utilizzate per fare share ed ora le lascia sole. Lo spettacolo dve andare avanti.

Una sola preghiera: chi di dovere, faccia qualcosa per fermare questo scempio!

Francesco Balzano

 


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