Saturnino Gatti: un libro celebra il grande artista aquilano

04 Gennaio 2013   10:34  

 Saturnino Gatti, figlio di un uomo di San Vittorino che di mestiere faceva il macellaio e che intelligentemente assecondò le talentuose inclinazioni del figlio, ebbe modo di esprimere la propria arte a livelli altissimi, spesso sottaciuti. 

“La sua fama è di gran lunga superiore al suo talento e…non c’è foto o video - per quanto ad alta fedeltà - che renda pienamente l’emozione dei suoi affreschi” è stato scritto di recente sulle pagine di un quotidiano di rilevanza mondiale.

Questo lavoro, presentato  giorn i fa nella sede Carispaq alla presenza del direttore generale,Vittorio Iannucci, del sindaco di Lucoli, Valter Chiappini, del sindaco di Tornimparte, Umberto Giammaria, del docente di Storia dell’arte medievale e moderna, Michele Maccherini, del fotografo Gino Di Paolo e dell’autore del libro, Lucia Arbace, soprintendente BSAE Abruzzo, è quindi un’occasione per ricordare e dimostrare ancora una volta il valore delle menti abruzzesi e ridare la giusta importanza a luoghi straordinari e ormai sconosciuti.

“La ricerca, lo studio, la scrittura rappresentano il momento in cui le difficoltà date dalla burocrazia e dal lavoro si sciolgono come neve  - ha detto l’Arbace in un momento di commozione presentando il libro - Questo lavoro è iniziato quasi per caso, perché inizialmente doveva trattarsi di un racconto breve su Tornimparte. Poi però il progetto mi è esploso nelle mani e nel cuore anche perché ho potuto passare molto tempo nei luoghi di Saturnino non avendo in quel momento impegnativi incarichi istituzionali.

Trovo che la prima parte del volume sia la più interessante - ha aggiunto l’Arbace - perché penso di aver osato un po’, rivedendo pagine importanti della scultura rinascimentale aquilana, riaprendo discorsi lasciati sopiti, ponendo interrogativi sulle fonti e sul silenzio che ha circondato alcuni artisti del territorio e lasciando anche interrogativi aperti, come fanno i buoni libri.  Spero il mio entusiasmo e la mia esperienza possano far germogliare altre iniziative, spero che ci siano altri libri come questo che i giovani studiosi potranno studiare e approfondire e spero che le persone possano ritrovare le fila di una storia, le trame di percorsi che sono stati alti. 

Qui c’era una città importante che era L’Aquila, dove artisti come Saturnino Gatti erano apprezzati per  il loro valoreNon sarebbe stato possibile, però, raccontare questa storia senza la magistrale fotografia di Gino Di Paolo”.

“Io scrivo con la luce - ha detto Di Paolo - e talvolta è stato faticoso per me lasciare l’opera che stavo fotografando. L’alta tecnologia utilizzata per questo lavoro è stata determinante perché ha permesso di cogliere particolari impossibili da vedere ad occhio nudo”.

Il direttore Iannucci ha espresso i suoi complimenti all’autore, all’editore e al fotografo per  aver realizzato un’opera che non si era mai vista prima, mentre il sindaco Chiappini ha ipotizzato l’inizio di un circolo virtuoso che porti ad aprire gli “scrigni” dislocati nel territorio per far conoscere le opere nascoste nei piccoli comuni. Dello stesso parere anche ilsindaco di Tornimparte: “se si investe sull’arte di investe bene, si possono innescare meccanismi positivi ed è possibile dare una struttura al nostro desiderio di conoscenza. Saturnino Gatti ha fatto a tutti noi un grande regalo”.  Il professorMaccherini nel suo intervento ha posto l’accento sull’importanza del riscoprire l’Abruzzo per dare valore ad artisti come Saturnino Gatti. “È uno dei grandi assoluti del Rinascimento - ha detto -  e una qualsiasi delle sue opere avrebbe potuto stare al fianco delle opere di altri artisti di fama e non in un ingiusto cantuccio dell’arte italiana. Il cuore del libro - ha aggiunto - è Tornimparte, la ‘piccola Sistina’, raccontata con un trionfo di immagini che rendono giustizia alla luce degli affreschi”.

(Nella foto da sx: Lucia Arbace, Antimo Amore, Gino Di Paolo e l'editore Paolo De Siena)

 

 


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