Ha scritto un libro Francesco Schettino, ma non un semplice racconto o una auto-biografia, l'ex comandante della nave Concordia tristemente nota perchè naufragata alle coste dell'Isola del Giglio sotto il suo comando, scrive a quattro mani una vera e propria inchiesta giornalistica.
Con lui la professionista Vittoriana Abate con la quale presenterà a breve «Le verità sommerse» (Graus Editore).
Eccolo, il tanto atteso memoriale del comandante: 608 pagine per spiegare la dinamica dell’incidente costato la vita a 32 persone, per il quale Schettino è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Grosseto a 16 anni di carcere.
«Il mio più grande errore non essere morto quella notte del naufragio» scrive Schettino nel primo capitolo del libro.
Il volume è frutto di un’inchiesta giornalistica condotta da Vittoriana Abate, esperta di cronaca nera e giudiziaria: un minuzioso racconto degli ultimi tre anni, dalla notte del 13 gennaio 2012 agli istanti immediatamente che hanno preceduto la sentenza del febbraio scorso.
Sulla base delle carte processuali e di quanto emerso dalla scatola nera della Concordia, Abate punta a far luce innanzitutto sugli aspetti tecnici: perché, ad esempio, gli ascensori non si posizionarono correttamente nella nave? Perché il generatore d’emergenza andò in tilt insieme al computer per la verifica dei compartimenti allagati? Che cosa c’è di vero sul cattivo funzionamento delle porte stagne? Interrogativi ai quali Abate tenta di dare una risposta con il racconto di Schettino.