Sciopero dipendenti Auchan, il sostegno di rifondazione comunista

08 Maggio 2015   13:15  

 "Rifondazione Comunista esprime il proprio sostegno allo sciopero nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici del gruppo Auchan.

Auchan ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 1.426 lavoratori su tutto il territorio nazionale e la disdetta della contrattazione integrativa aziendale.

Nell'ipermercato di Pescara Aereoporto sono previsti 37 licenziamenti, ovviamente riservati al quarto livello".

Lo scrivono in una nota congiunta Maurizio Acerbo, della segreteria nazionale di Rifondazione Comunista, Marco Fars, segretario regionale del partito di Ferrero e Corrado Di Sante, segretario provinciale.

"Auchan, come altri gruppi multinazionali della grande distribuzione - affermano i tre gli esponnti politici - vuole scaricare la crisi sui lavoratori dopo aver drenato per anni come aspirapolveri risorse dai nostri territori e desertificato il piccolo commercio. Usano la crisi per ridurre fortemente il costo del lavoro e ricorrere ulteriormente alla flessibilita' del lavoro. Si buttano fuori maestranze che domani saranno sostituite col Jobs Act o aumentando il grado di sfruttamento di chi conserva il posto di lavoro.

La stessa Federdistribuzione scrive che 'occorre aumentare il potere d'acquisto delle famiglie' ma poi come tutto il fronte padronale licenzia e riduce il potere contrattuale e quindi i salari dei lavoratori.

La grande distribuzione in Italia - si legge nella nota - ha ottenuto la normativa piu' liberista in Europa e la possibilita' di fare quello che gli pare grazie a norme votate da PD e Forza Italia.

Quando i profitti crescono i lavoratori vengono spremuti e la grande distribuzione ottiene dalla politica di poterli spremere anche tutte le domeniche e i giorni festivi, quando il mercato si contrae i lavoratori si possono buttare fuori.

Purtroppo - prosegue la nota di Rifondazione - la deregulation del commercio impedisce oggi anche alle istituzioni locali e regionali di poter esercitare pressioni forti visto che sono state private di qualsiasi potere di regolamentazione delle aperture. Comunque la politica che fin troppo ha regalato a Auchan (ricordiamo l'assai discutibile autorizzazione urbanistica rilasciata per l'insediamento vicino all'aeroporto) faccia sentire la sua voce a sostegno dei lavoratori e dei sindacati.

Auchan ha persino usufruito, come denunciato a suo tempo da Rifondazione, per anni di decine di lavoratori a 300 euro al mese a carico della Provincia con la scusa dei tirocini formativi, con un utilizzo improprio dei tirocinanti nello svolgimento di attivita' ordinarie compensando carenze di organico.

Una cosa e' certa: per rilanciare i consumi bisogna difendere diritti e retribuzioni dei lavoratori non licenziarli. Bisogna cambiare le politiche di impoverimento di massa portate avanti dall'Unione Europea e dal governo Renzi come dai suoi predecessori, smetterla di regalare ogni anno decine di miliardi alla speculazione finanziaria sul nostro debito pubblico, introdurre un reddito minimo garantito per milioni di disoccupati, dicono infine Acerbo, Fars e Di Sante.


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