Sciopero generale in Abruzzo: venerdì proteste e sit-in davanti alle prefetture

28 Novembre 2024   15:28  

Lavoratori, studenti e pensionati in piazza contro la manovra del governo: trasporti, sanità e pensioni al centro delle rivendicazioni.

L’Abruzzo si prepara a una giornata di mobilitazione generale. Venerdì 29 novembre, sotto le bandiere di Cgil e Uil – mentre la Cisl ha scelto di non aderire – migliaia di persone manifesteranno contro la manovra economica del governo. La protesta coinvolgerà lavoratori del trasporto, della sanità, della scuola, operai, studenti e pensionati. Possibili disagi per chi utilizza i servizi pubblici e la rete autostradale, con l'astensione dal lavoro per 24 ore prevista anche per il comparto sicurezza.

Alle 10:30 sono in programma quattro sit-in davanti alle prefetture provinciali: L’Aquila, Pescara, Chieti e Teramo. Una delegazione di manifestanti presenterà ai prefetti un documento contenente una critica dettagliata alla legge di Bilancio e una lista di richieste elaborate a livello provinciale. I segretari regionali di Cgil e Uil, Carmine Ranieri e Michele Lombardo, hanno chiamato tutti alla partecipazione.

Critiche alla manovra e rivendicazioni

Le motivazioni dello sciopero puntano contro una manovra giudicata “inadeguata” dai sindacati, accusata di non affrontare i problemi reali dei cittadini. Le richieste principali includono il rafforzamento della sanità pubblica, un aumento di salari e pensioni, maggiori risorse per l'istruzione e i servizi pubblici, oltre a politiche industriali più incisive.

Tra le critiche si evidenzia l’impatto negativo della riforma fiscale e un peggioramento della legge Fornero, che – secondo i sindacati – penalizza la quasi totalità dei lavoratori. Sul fronte pensionistico, l’aumento di appena 3 euro al mese per le minime viene definito una "beffa". Altri punti caldi riguardano il ritardo nell’attuazione del Pnrr e la mancanza di una politica industriale per settori strategici come l’automotive, essenziale per l’economia abruzzese.

Cgil e Uil hanno proposto di reperire risorse attraverso una maggiore tassazione sugli extraprofitti, le rendite finanziarie e il contrasto all’evasione fiscale. Tra le richieste figurano inoltre il rinnovo dei contratti collettivi e una riforma strutturale delle pensioni che superi le rigidità della Fornero.

La situazione in Abruzzo

Secondo la Cgil, i dati economici regionali evidenziano una situazione critica. A fine 2022, metà dei lavoratori abruzzesi guadagnava meno di mille euro al mese. Sebbene l’occupazione sembri in aumento, si rileva una riduzione delle ore lavorate, sintomo di un mercato del lavoro sempre più precario.

«Manca una visione complessiva di sviluppo industriale», ha dichiarato Ranieri. «Il governo Meloni non ha risposte per la crisi che investe settori fondamentali come l’automotive. I numeri forniti dal governo sull’occupazione sono parziali, mentre i dati di Banca d’Italia, Istat e Inps mostrano una realtà preoccupante».

Particolare attenzione è rivolta alla sanità, considerata in forte difficoltà. Nonostante un aumento del fondo sanitario, secondo i sindacati, le risorse aggiuntive non coprono l’effetto dell’inflazione crescente, lasciando scoperti servizi essenziali.

Lo sciopero in Abruzzo seguirà le linee guida delle manifestazioni nazionali, ribadendo il bisogno urgente di riforme che garantiscano una maggiore equità sociale e un rilancio delle politiche economiche e occupazionali.


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