Due esploratori urbani rinvengono il cadavere di un uomo di circa 40 anni nell'ex istituto d'arte Muzi; le indagini sono in corso.
Un ritrovamento inquietante ha scosso la comunità aquilana: il corpo mummificato di un uomo di circa 40 anni è stato rinvenuto all'interno dell'ex istituto d'arte Muzi, situato in via Filomusi Guelfi. La scoperta è avvenuta nel pomeriggio del 27 aprile 2025, quando due giovani esploratori urbani, impegnati nel loro hobby di "urbex" (esplorazione urbana), hanno deciso di visitare l'edificio abbandonato. Dopo aver notato una forte puzza di decomposizione proveniente da una delle aule, hanno allertato le forze dell'ordine.
Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia scientifica e il personale del 118, che hanno confermato il decesso dell'uomo. Il corpo, avvolto in una coperta e in avanzato stato di decomposizione, era situato all'interno di un'aula sigillata da due banchi. Accanto al cadavere, sono stati rinvenuti documenti che hanno permesso di identificare la vittima come M.M., un uomo di nazionalità marocchina, residente a Finale Emilia, in provincia di Modena. Secondo le prime informazioni, l'uomo era un senzatetto e aveva ricevuto un foglio di via dalla Questura dell'Aquila per episodi legati allo spaccio di stupefacenti.
Le cause del decesso non sono ancora state accertate. Il medico legale Giuseppe Calvisi, incaricato di eseguire l'autopsia, dovrà stabilire se la morte sia stata causata da un malore, da overdose o da altre cause. Il sostituto procuratore Guido Cocco ha aperto un fascicolo d'indagine per fare chiarezza sull'accaduto.
L'edificio, un tempo sede dell'istituto d'arte Muzi, è stato dichiarato inagibile dopo il terremoto del 2009 e da allora è stato abbandonato. Nonostante le condizioni di degrado, l'area è stata utilizzata come rifugio da senzatetto. Il ritrovamento solleva interrogativi sulla sicurezza e sulla sorveglianza di tali strutture, che, purtroppo, diventano rifugi per persone vulnerabili.
Questo episodio evidenzia la necessità di un maggiore impegno da parte delle istituzioni per garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini, in particolare delle persone più fragili, e per prevenire il degrado e l'abbandono di edifici pubblici.