Scuola. Boom di insufficienze e 5 in condotta alle superiori

I primi dati sul dopo riforma

02 Marzo 2009   16:51  
Allarme nel reparto istruzione. Nella giornata di ieri un tornado di insufficienze e 5 in condotta sembra aver colpito la nostra Penisola devastando percorsi di formazione liceale e professionale con ingenti danni al Sud e alle Isole, dove il numero di curricula vittime del disastro sembrerebbe di gran lunga più elevato che nel resto dello Stivale. Famiglie sull'orlo di una crisi di nervi non sanno a questo punto se punire selvaggiamente i propri figli -magari privandoli di play station e telefonini- o piuttosto(metodo più affine alle cronache recenti)  intimorire con mazze, fruste o semplici posate da cucina i docenti italiani, rei di aver sabotato -per mezzo del 5 in condotta e di una quanto mai sadica nonchalance- l'anno scolastico di alcuni alunni ritenuti, evidentemente, troppo vivaci per continuare gli studi...

Scherzi a parte l'allarme c'è ed è pure grave. Il termine del primo trimestre/quadrimestre italiano ha lasciato tutti a bocca aperta. I primi dati diffusi dal Ministero dell'Istruzione disegnano un quadro alquanto preoccupante per gli adolescenti nostrani e le rispettive famiglie : insufficienze, 5 in condotta, modelli di apprendimento ormai anacronistici e in evidente contrasto con la mentalità sempre più plastica e multidimensionale del giovane, spingono la scuola italiana nel baratro di una cultura che non sa più attrarre nè coinvolgere le nuove leve, e che a quanto pare, tende sempre più ad abbandonarle al proprio destino, bocciandole su una materia che tuttavia non sempre si cura di trasmettere a dovere: il rispetto dell' Altro e dell' Istituzione.

LA CONDOTTA

Da inizio anno scolastico sono stati 34.311 gli studenti italiani con il 5 in condotta, 8.151 le pagelle che hanno registrato come unica insufficienza quella relativa al comportamento. I più indisciplinati gli studenti degli istituti professionali, seguiti dai colleghi dell'Itis, mentre minori poblematiche comportamentali sono state rilevate nei licei classici e scientifici dove "soltanto" 3.000 sono gli alunni che hanno portato a casa l'indecoroso voto.

Sono 15.683 gli studenti “disobbedienti” del mezzogiorno, dei quali oltre 4.175 risultano sufficienti in tutte le altre materie. A seguire le Isole, i cui valori sono rispettivamente 5.677 e 1.100, il Centro (5.777 e 1.089) e infine il Nord (7.174 e 1.681). Il più grave è il dato relativo alla dimensione scolastica della Campania, dove è stata rilevata la quota maggiore di 5 in condotta.

LE INSUFFICIENZE

In evidente aumento rispetto allo scorso anno, i voti negativi tornano ad imperversare negli incubi notturni dei ragazzi italiani. Alla fine del primo quadrimestre nelle scuole superiori è stato il 72% degli studenti a riportare almeno un'insufficienza in pagella, dato che lo scorso anno si attestava intorno al 70,3%.

Negli istituti professionali i curricula peggiori. 80% è il dato relativo a quanti, quest'anno, hanno riportato almeno un'insufficienza in pagella. Di magra consolazione il fatto che non vi siano state sostanziali modifiche rispetto all'anno precedente distinto dallo stesso valore percentuale. Seguono gli istituti tecnici (78,1%, lo scorso anno erano 76,4%), gli istituti d’arte (rispettivamente 77,2% e 73,8%), le ex magistrali (70,9% ; 57,6%), lo scientifico (64,5%; 61,9%), e il classico (60,1; 57,6%).Più diligenti gli alunni del linguistico, dove il 40,1% non ha riportato insufficienze, dimostrando un trend decisamente più roseo dello scorso anno in cui a presentare voti negativi in famiglia era stato circa il 67,4% degli studenti.

Profondo Sud. Se le carenze emerse nelle scuole superiori mostrano una distribuzione abbastanza uniforme nel Paese (Nord 70,1%, Centro 74,0%, Sud ed Isole 74,4%), il Sud è l'area dove il livello di insufficienze cresce maggiormente: incrociando i dati si parte dal 55,3% rilevato nei licei classici del Nord all’82,2% del Sud e delle Isole.

LE MEDIE

Gli adolescenti con almeno un'insufficienza sono stati il 46%, ma differentemente delle scuole superiori le carenze si sono ripartite in modo abbastanza omogeneo tra le principali discipline: matematica (59,7%), inglese (54%), 2ª lingua comunitaria (51,4%), storia (51,1%), scienze (45,7%), geografia (42,8%), italiano (42,6%), tecnologia (38%), arte e immagine (25,7%), musica (24,7%), scienze motorie e sportive (7,4%).

LA MATERIA OSCURA

Ai miei tempi di liceale la bestia nera era “lei”. L'incubo di ogni bravo studente non troppo intimo con i mondi paralleli del calcolo combinatorio, dei limiti, delle dimostrazioni geometriche. Esami di Stato, compiti in classe e corsi di recupero diventavano lager nazisti pronti ad estinguere sadicamente il povero umanista, quello che magari avrebbe dovuto fare il classico o il linguistico e che per pura incoscienza, ingenua ambizione o semplice desiderio di compiacere il genitore (fisico mancato) aveva scelto di affrontare lo scientifico non immaginando in quale guaio si fosse cacciato.

Oggi sono le lingue straniere la bestia nera dello studente italiano. Le discipline a registrare il maggior numero di insufficienze sono infatti la seconda e terza lingua( 63,3%; 62,2% lo scorso anno). Non che lei, la matematica, sia diventata buona tutta d'un tratto: gli studenti ad aver beccato l'insufficienza dal meraviglioso quanto complesso mondo dei numeri sono stati circa il 61,1% del totale, dato di poco inferiore a quello registrato lo scorso anno (62,4%), ma che fa ben sperare in una ripresa, da parte del giovane studente, dell'interesse per il mondo scientifico, l'universo armonico e a volte mistico delle serie numeriche, delle forme pure della logica, delle implacabili leggi matematiche. Che sia in tale ambito il segreto per trasmettere la bellezza della regola e del codice comportamentale ai ragazzi italiani?



Giovanna Di Carlo

 

 


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