Allarme nel reparto istruzione. Nella giornata di ieri un tornado di
insufficienze e 5 in condotta sembra aver colpito la nostra Penisola devastando percorsi di formazione liceale e professionale con ingenti danni al Sud e alle Isole, dove il numero di curricula vittime del disastro sembrerebbe di gran lunga più elevato che nel resto dello Stivale. Famiglie sull'orlo di una crisi di nervi non sanno a questo punto se punire selvaggiamente i propri figli -magari privandoli di play station e telefonini- o piuttosto(metodo più affine alle cronache recenti) intimorire con mazze, fruste o semplici posate da cucina i docenti italiani, rei di aver sabotato -per mezzo del 5 in condotta e di una quanto mai sadica nonchalance- l'anno scolastico di alcuni alunni ritenuti, evidentemente, troppo vivaci per continuare gli studi...
Scherzi a parte l'allarme c'è ed è pure grave. Il termine del primo trimestre/quadrimestre italiano ha lasciato tutti a bocca aperta. I primi dati diffusi dal Ministero dell'Istruzione disegnano un quadro alquanto preoccupante per gli adolescenti nostrani e le rispettive famiglie : insufficienze, 5 in condotta, modelli di apprendimento ormai anacronistici e in evidente contrasto con la mentalità sempre più plastica e multidimensionale del giovane, spingono la scuola italiana nel baratro di una cultura che non sa più attrarre nè coinvolgere le nuove leve, e che a quanto pare, tende sempre più ad abbandonarle al proprio destino, bocciandole su una materia che tuttavia non sempre si cura di trasmettere a dovere:
il rispetto dell' Altro e dell' Istituzione.
LA CONDOTTA
Da inizio anno scolastico sono stati
34.311 gli studenti italiani con il
5 in condotta,
8.151 le pagelle che hanno registrato come unica insufficienza quella relativa al comportamento. I più
indisciplinati gli studenti degli istituti
professionali, seguiti dai colleghi dell'Itis, mentre minori poblematiche comportamentali sono state rilevate nei licei classici e scientifici dove "soltanto"
3.000 sono gli alunni che hanno portato a casa l'indecoroso voto.
Sono
15.683 gli studenti “disobbedienti” del mezzogiorno, dei quali oltre
4.175 risultano sufficienti in tutte le altre materie. A seguire le
Isole, i cui valori sono rispettivamente
5.677 e
1.100, il
Centro (
5.777 e 1.089) e infine il
Nord (
7.174 e 1.681). Il più grave è il dato relativo alla dimensione scolastica della
Campania, dove è stata rilevata la quota maggiore di 5 in condotta.
LE INSUFFICIENZE
In evidente aumento rispetto allo scorso anno, i voti negativi tornano ad imperversare negli incubi notturni dei ragazzi italiani. Alla fine del primo quadrimestre nelle scuole superiori è stato il
72% degli studenti a riportare almeno un'insufficienza in pagella, dato che lo scorso anno si attestava intorno al
70,3%.
Negli istituti professionali i curricula peggiori.
80% è il dato relativo a quanti, quest'anno, hanno riportato almeno un'insufficienza in pagella. Di magra consolazione il fatto che non vi siano state sostanziali modifiche rispetto all'anno precedente distinto dallo stesso valore percentuale. Seguono gli istituti tecnici (
78,1%, lo scorso anno erano
76,4%), gli istituti d’arte (rispettivamente
77,2% e
73,8%), le ex magistrali (
70,9% ; 57,6%), lo scientifico (
64,5%; 61,9%), e il classico (
60,1; 57,6%).Più diligenti gli alunni del linguistico, dove il
40,1% non ha riportato insufficienze, dimostrando un trend decisamente più roseo dello scorso anno in cui a presentare voti negativi in famiglia era stato circa il
67,4% degli studenti.
Profondo Sud. Se le carenze emerse nelle scuole superiori mostrano una distribuzione abbastanza uniforme nel Paese (
Nord 70,1%, Centro 74,0%, Sud ed Isole 74,4%), il Sud è l'area dove il livello di insufficienze cresce maggiormente: incrociando i dati si parte dal
55,3% rilevato nei licei classici del Nord all’
82,2% del Sud e delle Isole.
LE MEDIE
Gli adolescenti con almeno un'insufficienza sono stati il
46%, ma differentemente delle scuole superiori le carenze si sono ripartite in modo abbastanza omogeneo tra le principali discipline: matematica (
59,7%), inglese (
54%), 2ª lingua comunitaria (
51,4%), storia
(51,1%), scienze
(45,7%), geografia (
42,8%), italiano (
42,6%), tecnologia (
38%), arte e immagine (
25,7%), musica (
24,7%), scienze motorie e sportive (
7,4%).
LA MATERIA OSCURA
Ai miei tempi di liceale la bestia nera era
“lei”. L'incubo di ogni bravo studente non troppo intimo con i mondi paralleli del calcolo combinatorio, dei limiti, delle dimostrazioni geometriche. Esami di Stato, compiti in classe e corsi di recupero diventavano lager nazisti pronti ad estinguere sadicamente il povero umanista, quello che magari avrebbe dovuto fare il classico o il linguistico e che per pura incoscienza, ingenua ambizione o semplice desiderio di compiacere il genitore (fisico mancato) aveva scelto di affrontare lo scientifico non immaginando in quale guaio si fosse cacciato.
Oggi sono le
lingue straniere la bestia nera dello studente italiano. Le discipline a registrare il maggior numero di insufficienze sono infatti la seconda e terza lingua(
63,3%;
62,2% lo scorso anno). Non che lei, la matematica, sia diventata buona tutta d'un tratto: gli studenti ad aver beccato l'insufficienza dal meraviglioso quanto complesso mondo dei numeri sono stati circa il
61,1% del totale, dato di poco inferiore a quello registrato lo scorso anno (
62,4%), ma che fa ben sperare in una ripresa, da parte del giovane studente, dell'interesse per il mondo scientifico, l'universo armonico e a volte mistico delle serie numeriche, delle forme pure della logica, delle implacabili leggi matematiche. Che sia in tale ambito il segreto per trasmettere la bellezza della regola e del codice comportamentale ai ragazzi italiani?
Giovanna Di Carlo