Scuola in crisi: 876 pensionamenti in Abruzzo, il futuro è incerto

10 Febbraio 2025   12:52  

Il settore scolastico abruzzese si prepara a un cambiamento drastico con il pensionamento di centinaia di professionisti: servono assunzioni a tempo indeterminato per garantire la continuità.

Il sistema scolastico abruzzese si trova di fronte a un'importante ondata di pensionamenti, con un totale di 876 dipendenti che lasceranno il servizio nell'anno scolastico 2025/26. Questi numeri includono 3 dirigenti scolastici, 585 docenti, 287 tra personale ausiliario e amministrativo (Ata), e un educatore. Secondo Davide Desiati, segretario generale della Cisl Scuola Abruzzo Molise, è fondamentale che questi posti vengano colmati con assunzioni a tempo indeterminato per garantire un servizio educativo stabile e continuo.

Tra i pensionamenti, si registra un'uscita di dirigenti scolastici nelle province di Aquila, Pescara e Teramo, mentre la provincia di Chieti non avrà nessun pensionamento in questa categoria. Per quanto riguarda i docenti, i numeri si distribuiscono come segue: 67 insegnanti della scuola dell'infanzia, 199 della scuola primaria, 117 della scuola media e 202 della scuola superiore. Analizzando a livello provinciale, la provincia dell'Aquila avrà 19 pensionamenti tra gli insegnanti della scuola dell'infanzia e 36 nelle superiori; Chieti vedrà 22 pensionamenti all'infanzia e 55 alle superiori; a Pescara ci saranno 12 pensionamenti in infanzia e 66 nelle superiori, mentre a Teramo 14 nell'infanzia e 45 nelle superiori.

Inoltre, tra il personale ATA, 7 direttori amministrativi, 41 assistenti amministrativi, 16 assistenti tecnici, 220 collaboratori scolastici, 2 infermiere e 1 cuoco andranno in pensione. Desiati sottolinea che questo numero di pensionamenti equivale a quello di 7 istituti scolastici in tutta la regione, evidenziando un problema significativo di turnover che potrebbe compromettere l'operatività del sistema educativo abruzzese.

La situazione richiede una risposta immediata per evitare carenze che possano influire negativamente sulla qualità dell'insegnamento e sulla gestione delle scuole. Secondo la Cisl, è essenziale che si acceleri il processo di assunzione stabile del personale per rispondere alle esigenze di un settore in continua evoluzione.


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