Se si rompe una caldaia al progetto C.A.S.E.

A chi spetta la manutenzione?

09 Marzo 2010   19:32  

Se si rompe la caldaia in uno degli edifici del progetto case dovete sperare che fuori non sia un freddo siberiano e non ci sia in atto una tempesta di neve perché la risoluzione del problema può richiedere troppo tempo. Invece è ciò che è accaduto ad alcuni abitanti del progetto CASE di Sant'Antonio. Fuori il freddo imperversava e dentro casa, anche. Con tanto di acqua gelida con cui lavarsi.

Tra il 7 e l'8 marzo in un edificio di Sant'Antonio una caldaia ha iniziato ad avere problemi ed è cominciato il viaggio alla ricerca del numero giusto da chiamare.
Tutti gli abitanti del progetto case hanno un foglio titolato "NUMERI UTILI" con sottotitolo "da chiamare in caso di problemi", consegnato dalla protezione civile all'atto del contratto.

Appena gli abitanti dell'edificio in questione hanno capito che il problema era generale è partita la commedia.

Atto primo: è stato chiamato il responsabile dell'impianto termoidraulico che ha subito assicurato di risolvere il problema. Nulla accade.

Atto secondo: si richiama il suddetto che dichiara di non avere più responsabilità e che di tutto ora si occupa la MANUTENCOOP, la società cooperativa che a L'Aquila ha personale impiegato in "larga parte nelle attività di gestione e manutenzione degli immobili realizzati nell'ambito del progetto C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili). Dalla metà di ottobre, infatti, Manutencoop Facility Management S.p.A. si occupa di tali servizi per conto del Dipartimento di Protezione Civile, in qualità di titolare della Convenzione Consip Uffici per l'area Abruzzo .
Le abitazioni del progetto C.A.S.E. (183 edifici per 4.600 appartamenti distribuiti su 220.248 mq complessivi), realizzate con il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile, sono destinate ai cittadini la cui abitazione è stata distrutta o resa inagibile a seguito del sisma. Presso i vari complessi immobiliari (che ospiteranno a regime circa 17.000 persone) Manutencoop Facility Management fornirà i servizi di cleaning, derattizzazione e gestione del verde nelle aree comuni, manutenzione degli impianti di riscaldamento, elettrici, idrici e degli ascensori, oltre che la cura e la manutenzione dell'illuminazione pubblica dei vari siti."(dal sito della manutncoop)

Atto Terzo: chiamare il numero verde della Manutencoop. Risponde un call center e l'operatore, dopo aver svolto il suo compito di registrazione della lamentala, passa ad un tono informale e dichiara di trovarsi in una città dell'Emilia Romagna. Altrove quindi, e non a L'Aquila, è il call center che risponde alle esigenze di 17.000 persone (come dichiara il sito). Il gentile operatore smista così la chiamata. I tecnici arrivano ma nulla accade di nuovo.
Arriva, invece, un'altra notte fredda, un'altra mattina con l'acqua ghiacciata.

A questo punto che fare?

Atto quarto: chiamata la ditta costruttrice, questa ha dichiarato che la ditta costruttirce dell'impianto termoidrulico è ancora responsabile.

Ultimo atto: richiamare la ditta dell'impanto termoidraulico. Il responsabile, alla data 9 marzo, dice di aver mandato il suo tecnico a risolvere il problema e che, invece, chi non ha fatto nulla sono i tecnici della manutenzione caldaie, di una notissima marca. In un momento di sfogo dichiara, inoltre, di aver dato avvio ad azioni legali contro la suddetta ditta che, a quanto sembra, gli ha prodotto un gravissimo danno di immagine.

Giunti all'ultimo atto, al 9 marzo, la questione è ad oggi ancora aperta. La caldaia non sembra ancora funzionare, dopo 3 giorni di gelo, l'acqua è ancora ghiacciata ma, soprattuto, non si sa quale sia il Santo cui votarsi per i problemi del progetto CASE.

Gli abitanti hanno ripetutamente chiamato il numero verde cui risponde la manutecoop senza ottnere risultati.
La domanda cruciale è: a chi spetta la manutezione? Tre giorni non sono forse troppi per risolvere un problema alla caldaia? I cittandini attendono risposte.

(Barbara Bologna)


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