Secinaro,cenni storici e turistici

09 Luglio 2012   10:20  

Secinaro sorge a 824 m. s.l.m. su di un colle ai piedi del Sirente immerso in un’oasi di verde di rara bellezza con i suoi faggeti e i suoi boschi incontaminati, ricchi ancora di rari esemplari di flora e di fauna.
Quasi certamente si sviluppò intorno al santuario della dea Pelina, venerata in epoca preromana dagli antichi Peligni Superequani.
Intorno all’origine del nome c’è una leggenda che narra di un console romano che, recuperata la salute soggiornando tra queste montagne, fece erigere un tempio dedicato alla dea “Cecina” con l’iscrizione “Cecina Ara” (da cui Cecinara e infine Secinaro).
Molto originalmente gli abitanti di Secinaro nel ‘500 diedero vita al commercio della neve gelata, che prelevavano da un piccolo ghiacciaio permanente e mettevano in cesti di vimini ricoperti di foglie e paglia.
La neve, portata nelle città, veniva usata per molti scopi, non ultimo quello terapeutico finché non ci fu l’avvento del ghiaccio artificiale che ne annullò l’importanza.
Tra le cose belle da vedere è senz’altro la parrocchiale di S. Nicola, sorta sulle rovine del castello, all’interno della quale troviamo una croce in rame e argento costruita da Vincenzo Goberna Fonticulano.
Ci sono altre due chiese, quella di S. Cecilia e quella del Comacchio e nella vicina Villa i resti della chiesa di S. Maria della valle con tracce di affreschi dell’XI sec.
Da visitare la chiesa della Consolazione a due navate, oggi monumento nazionale, costruita su un preesistente tempio dedicato alla dea Pelina. Al suo interno sono molti affreschi, la Madonna col Bambino e Santi ed un’acquasantiera in pietra, di grande valore artistico. Da vedere una Madonna con Bambino in creta del ’400. Nelle campagne intorno a Secinaro sono stati trovati dei reperti archeologici di epoca romana, il più notevole dei quali è nel piccolo museo annesso al municipio. Secinaro è stato anche la patria degli scalpellini e degli ombrellai.


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