Secondo i pm Parolisi ha nascosto la tuta che indossava quando ha ucciso Melania
Per i pm Davide Rosati e Greta Aloisi, che hanno depositato dieci faldoni con la ricostruzione della dinamica del delitto di Melania Rea, Salvatore Parolisi dopo aver ucciso la moglie si sarebbe disfatto della tuta e delle scarpe inevitabilmente macchiati di sangue.
E quindi i pantaloncini corti con cui lo si vede al pianoro di Colle San Marco mentre dà l’allarme per la scomparsa della moglie, secondo l’accusa, sono quelli che indossava sotto la tuta fatta sparire. Già, perchè quel lunedì 18 aprile il caporalmaggiore doveva andare a correre, così come faceva tutte le volte che era libero: un’occasione che diventava anche il modo per chiamare segretamente l’amante [OBLIO] con il telefonino che nascondeva in macchina.
Quel giorno, tuttavia, i programmi vengono scombussolati dal desiderio di Melania di andare a fare una passeggiata vista la giornata di sole. Così, tra le 14.10 e le 14.15, quando la famiglia esce di casa, secondo inquirenti e investigatori Parolisi indossa i pantaloncini e la maglietta sotto la tuta. Di cui si disfa dopo aver ucciso la moglie. Spariscono anche le scarpe: calzature a cui, secondo l’accusa, appartengono le impronte di sangue lasciate sulle assi di legno del casotto del bosco di Ripe. Il sangue è quello di Melania, quindi appartengono alle scarpe calzate dall’assassino che si è mosso in quel posto nei minuti successivi al delitto quando il sangue non si era ancora rappreso.
Al Gip, ora, restano tre giorni di tempo per decidere sulla richiesta di giudizio immediato trasmessa all’ufficio venerdì dai pm. I due reati e le quattro aggravanti contestati nel provvedimento sono da ergastolo: omicidio aggravato dal fatto di averlo commesso sul coniuge e dalla minorata difesa della vittima; vilipendio e deturpamento di cadavere.
Secondo gli inquirenti, poi, Parolisi è tornato sul luogo del delitto per deturpare il cadavere della donna al fine di "conseguire l’impunità dal delitto di omicidio pluriaggravato, tentando di depistare le indagini mediante l’inserimento sul luogo del delitto di elementi di confondimento".
