Il sisma del sei aprile ha inferto un durissimo colpo anche alla macchina della giustizia del capoluogo. Il tribunale è inagibile e gravemente lesionato, migliaia di fascicoli sono sepolti sotto le macerie, tanti magistrati, avvocati, e amministrativi sono senza ufficio e anche senza casa.
Importante dunque l'incontro di ieri pomeriggio all'Auditorium della Guardia di Finanza, dove alla presenza del presidente dell'associazione nazionale magistrati Luca Palamara, dei vertici consiglio superiore della magistratura, di parlamentari di tutti i schieramenti e dirigenti del ministero, sono state focalizzate le gravi problematiche del Foro aquilano e contestualmente i limiti del Decreto legge del 29 aprile. La Corte di Appello dell'Aquila, incalza subito il presidente Mario Della Porta, rischia la paralisi, perchè a fine anno, a causa della sospensione delle attività, l'arretrato passerà da 8500 a 11mila processi pendenti, e si si rischia la prescrizione del 90% di essi. Il presidente dell’Ordine degli avvocati Antonello Carbonara chiede di poter aprire studi legali negli stabili del nucleo industriale di Bazzano, in cui sarà trasferita la cittadella giudiziaria. Il problema è però che la sede individuata è troppo piccola, per ospitare il personale di quattro uffici giudiziari, gli avvocati e per celebrare i processi . Occorre dunque realizzare in deroga al piano regolatore altre strutture su aree adiacenti al nucleo industriale.
Critiche anche al decreto legge. Esso va emendato, viene più volte ribadito, perchè ad esempio all'articolo 5 sospende i procedimenti pendenti al sei aprile, ma nulla dice su quelli successivi, e sui procedimenti che riguardano avvocati non residenti, a cui il foro aquilano ha evidenti difficoltà a dare risposta. Tutte sollecitazioni che saranno prese in considerazione dal governo, promette il dirigente del Ministero della giustizia Luigi Billitteri. Interviene anche il pm Alfredo Rossini: "Noi nonostante le difficoltà procediamo spediti nella nostra inchiesta, abbiamo individuato chi ha creato i palazzi crollati, e presto scopriremo chi di loro ha aiutato il terremoto a creare morti".
Filippo Tronca