Sequestrati Reperti Archeologici del 1600-1800 Venduti Online

17 Novembre 2023   13:05  

Nell'ambito di un'operazione condotta con successo dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (Tpc), sono stati rinvenuti e successivamente sequestrati 34 frammenti di ceramica di Castelli, risalenti al periodo compreso tra il 1600 e il 1800. La scoperta è avvenuta in seguito a una vendita online su un noto sito di e-commerce, ma l'attenzione attenta dei militari ha impedito che tali reperti culturali passassero inosservati.

Il venditore è stato denunciato per ricettazione di beni culturali, poiché la legge vieta il possesso e la vendita di reperti che appartengono allo Stato. Anche l'acquirente è stato coinvolto, ma la sua posizione è stata archiviata in quanto è stata accertata la sua buona fede nell'acquisto.

I reperti autentici sono ora custoditi nel museo di Castelli, situato nel Palazzo municipale dell'Artigianato, dopo che sono stati recuperati in un'abitazione. Le indagini sono state coordinate dalla procura della Repubblica di Torino e successivamente dalla Procura di Teramo, con la collaborazione dei militari del Nucleo Tpc di Torino.

La Soprintendenza per le province di L’Aquila e Teramo ha confermato l'autenticità dei frammenti, riconoscendoli come beni culturali ai sensi dell'articolo 10 del codice dei Beni culturali e del paesaggio. Gli esperti della Soprintendenza hanno individuato tracce di terra nelle varie fratture dei reperti, suggerendo che essi potrebbero essere stati scoperti durante scavi in aree vicine ad antiche fornaci di interesse archeologico, proprietà dello Stato secondo la legge.

Il Nucleo Tpc di L’Aquila ha collaborato con la Soprintendenza per restituire i reperti al Museo di Castelli, un'istituzione fondata nel 1984 e ospitata nel Palazzo municipale dell'Artigianato dal 2009.


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