Si é tenuta in mattinata, presso gli uffici della Questura di Pescara, una conferenza stampa congiunta di Squadra Mobile, Carabinieri e Guardia di Finanza per illustrare nei dettagli gli effetti dell'operazione, condotta dal Comando Provinciale della GdF, che ha portato al sequestro di beni mobili ed immobili ai danni di tre famiglie di etnia rom, per un totale di circa 3.200.000 euro.
Il primo dirigente della Polizia di Stato di Pescara, il dottor Egidio Labbro Francia, ha parlato nello specifico di "4 unita' immobiliari con annesse aree di pertinenza, due autovetture, un motociclo e 15 conti correnti intestati o riconducibili alle famiglie rom Spinelli e Di Rocco. Naturalmente, il fine ultimo delle nostre attività investigative é stata la ricostruzione dell'accumulo nel corso del tempo di tali proprietà, quasi mai dichiarate, per arrivare direttamente a colpire i capifamiglia dei rispettivi clan. Il raggiungimento di tale obiettivo é stato possibile grazie al fondamentele ruolo ricoperto dalla Guardia di Finanza di Pescara".
Il tenente colonnello Roberto Di Mascio, comandante del Nucleo di Polizia Tributaria, ha spiegato come éstato possibile risalire ai capifamiglia: "Le nostre indagini hanno ricoperto principalmene i comuni di Pescara e Montesilvano, ma abbiamo dovuto necessariamente estenderle anche nella Provincia di Teramo. In quella provincia, infatti, diversi tra gli indagati versava assegni bancari presso l'Agenzia delle Entrate, cercando invano di aggirare i nostri controlli. Le famiglie oggetto dell'indagine, inoltre, per tentare di non far irisalire la proprietà di tali immobili ai capiclan, hanno fatto ricorso a svariati passaggi di proprietà".
Il capitano CC Enzo Marinelli, comandante della compagnia di Montesilvano, responsabile delle indagini sulla famiglia Di Rocco residente nel comune, ha affermato di confidare nella "confisca definitiva nel più breve tempo possibile dei beni immobili sequestrati nel corso di quest'operazione, affinché l'Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati possa predisporre lo sfratto delle famiglie rom e destinarli a fini sociali. Stesso discorso per i conti correnti riconducibili ai Di Rocco, ognuno dei quali si aggira su un valore di circa 50.000 euro".
I destinatari del sequestro sono stati individuati nelle figure di Armando Spinelli (tre abitazioni sequestrate a Pescara, rispettivamente in via Venna, via Vella e via Aterno) ed Arcangelo Di Rocco (sequestrata casa in via Mosa a Montesilvano).
Confische definitive per diverse migliaia di euro, invece, ai danni di Cristoforo Spinelli, residente in via L'Aquila a Pescara.
Con l'operazione di oggi, i sequestri predisposti in Abruzzo sulla base del Codice Antimafia ("Normativa all'avanguardia a livello mondiale", come ha ricordato il dottor Labbro Francia della Polizia di Stato) ammontano nel complesso all'esorbitante cifra di circa 25 milioni di euro, subito dopo regioni notoriamente ad alta densità mafiosa.
(l.c.)