Serie D. Obbedio non ha dubbi: "Il mio Teramo sarà protagonista"

Il ds a tutto campo su mercato, amichevoli e futuro

05 Agosto 2010   11:38  

Dopo aver dominato l'ultimo campionato di Eccellenza, il Teramo si prepara all'imminente torneo di Serie D con rinnovato entusiasmo. Sin dai primi giorni di maggio, il numero uno biancorosso Luciano Campitelli non ha perso tempo e ha subito deciso di affidare ad Antonio Obbedio il delicato compito di costruire una squadra competitiva.
L'ex giocatore di Chieti, Giulianova, Lucchese e Messina, nonostante fosse alla sua prima esperienza nelle vesti di direttore sportivo, non si è certo tirato indietro e si è immediatamente messo al lavoro per soddisfare le richieste della società e di una città intera, desiderosa di rivivere le gioie delle ultime esaltanti stagioni.
 
Raggiunto telefonicamente, Obbedio ha confermato: "Il nostro è un organico importante, composto anche da giocatori di categoria superiore. Serao, Guida, Di Mauro, Gambino sono tutti atleti che non necessitano di presentazioni e che, avendo calcato campi caldi, sono abituati alle pressioni. Le conferme di calciatori del calibro di Bolzan, Orta e i fratelli Lenart, inoltre, non fanno altro che accrescere la validità della mia affermazione".
 
Il mercato può dunque considerarsi chiuso? "Assolutamente. Fino al termine della campagna acquisti non metteremo a segno altri colpi".
 
Come mai ha deciso di puntare su numerosi giocatori di fuori regione? "E' una scelta del tutto personale, che ho anche confidato ai ragazzi poco fa. Nell'eventualità di essere inseriti in un raggruppamento diverso dal tradizionale girone F, ho deciso di scommettere su una rosa in parte "abruzzese" ed in parte extraregionale. Non vogliamo farci trovare impreparati".
 
C'è qualche sua particolare scommessa sia per quanto concerne i senior che gli under? "Tutti possono fare bene e darci delle soddisfazioni. Cercavo giocatori da Teramo, pronti a dare tutto a questa causa e sono convinto di averli trovati".
 
Alla luce degli ultimi colpi di mercato andati in porto, l'obiettivo per la prossima stagione rimane ancora il raggiungimento dei play-off? "Certo, noi vorremmo arrivare tra le prime cinque. Ci sono tanti calciatori nuovi, che hanno bisogno di ambientarsi e di trovare la giusta amalgama. Tra l'altro, è necessario ricordare che siamo neofiti della categoria e quindi è prematuro parlare di vittoria del campionato. Fermo restando che, come abbiamo già visto la scorsa stagione, la serie D è un vero e proprio rebus: tutte le squadre hanno numerosi alti e bassi e anche le compagini meno attrezzate possono ritrovarsi a lottare per il vertice fino all'ultima giornata".
 
Dando uno sguardo alle vostre possibili avversarie, quali ritiene che siano le più temibili? "La Sambenedettese è una corazzata e vorrà certamente recitare un ruolo di primo piano. Ma, personalmente, non sottovaluterei nemmeno la Civitanovese e il Trivento. Oltre ad avere un trainer di tutto rispetto come Paciotti, i marchigiani hanno concluso diverse importanti trattative con Marotta e Rachini, entrambi ex Atessa Val di Sangro. I trignini, invece, stanno facendo grandi cose da molto tempo e sono sicuro che si ripeteranno anche quest'anno con Farina, ottimo allenatore di categoria".
 
Ha già individuato qualche possibile outsider? "Credo che questo ruolo sarà recitato soprattutto dalle rimanenti molisane, Agnonese e Venafro. Comunque, ripeto, tutto dipenderà dal girone in cui verremo inseriti, perchè al momento nulla è ancora certo sotto questo aspetto".
 
Questa sera, finalmente, potrà vedere all'opera la sua squadra, impegnata in un amichevole di lusso contro il Pescara presso lo stadio comunale di Piano d'Accio. Cosa si aspetta da questo incontro? "Il risultato è l'ultima cosa che ci interessa. Sarà un importante test per capire quale impatto avrà il grande pubblico sui giocatori: sono infatti previsti numerosi supporters dalla città adriatica. Un'altra occasione per verificare le condizioni fisiche e psicologiche del gruppo l'avremo domenica, quando parteciperemo al Memorial "Simone Acciavatti". Insomma, presto sapremo di che pasta siamo fatti".
 
Danilo Rosone


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