Serve più formazione per combattere la disoccupazione giovanile

Il territorio abruzzese è stato particolarmente esposto alle conseguenze dell’emergenza sanitaria. Le sue fragilità esistenti, legate tra l’altro ai disastri naturali che hanno colpito la regione, hanno causato una situazione di instabilità preoccupante. I giovani sono tra le categorie che ne hanno risentito maggiormente, e servono misure urgenti per l’impiego. La formazione è vista da molti come un elemento importante per un miglioramento dei livelli di occupazione.

Disoccupazione giovanile dopo la pandemia

A fine 2020, la disoccupazione giovanile era al 29,7%, più alta di quasi due punti rispetto all’anno precedente. Si è notato un calo anche nella fascia d’età tra i 18 e i 25 anni, nella quale l’occupazione è scesa del 1,8%. La situazione si è fatta ancora più preoccupante dopo la fine del blocco dei licenziamenti. Va male anche per i neolaureati: secondo dati Eurostat, il livello di occupazione per questa categoria si ferma in Abruzzo al 59,9%. La media dell’Unione Europea è ben più alta, al 78,7%. Questi numeri si collegano con il basso numero di laureati in materie STEM (Science, Technology, Engineering & Maths), sia a livello nazionale che regionale. Per quanto riguarda le donne, i numeri sono ancora più scoraggianti: più dell’80% dei lavoratori specializzati nel settore delle tecnologie informatiche e della comunicazione sono uomini. Secondo Confindustria, tutto ciò crea un notevole divario tra le competenze di cui le aziende hanno bisogno e quelle effettivamente in possesso dei giovani, anche dopo la laurea. 

Creare un legame tra istruzione e mercato del lavoro

Una delle possibili soluzioni al problema della disoccupazione, in particolare quella giovanile, è puntare su forme di istruzione davvero spendibili sul mercato del lavoro. In primo luogo, come accennato, è importante promuovere gli studi in campo STEM a partire già dalla scuola superiore, e fino all’università. Sarebbe anche utile creare un dialogo tra gli istituti d’istruzione e le aziende, per affiancare alle indispensabili conoscenze teoriche sulla cultura più in generale lecompetenze pratiche da utilizzare sul mercato del lavoro. Oltre all’informatica e alle tecnologie digitali, sono necessarie alle imprese anche conoscenze linguistiche di alto livello, che al momento la scuola fatica a fornire agli studenti. 

Investire sulla formazione professionale

Un altro fattore dal potenziale positivo è la formazione continua, anche al di fuori dei percorsi di studio tradizionali. Sempre più spesso, infatti, ciò che si impara sui banchi di scuola o sui testi universitari non basta per ottenere una carriera stabile nel lungo termine. Questo è dovuto in parte ai rapidi cambiamenti nelle competenze richieste, soprattutto in campo tecnologico, e in parte alle naturali evoluzioni del mercato del lavoro. È indispensabile quindi che giovani e meno giovani continuino ad apprendere nuovi concetti e a utilizzare strumenti innovativi, per esempio seguendo un buon corso di programmazione come quello di aulab. Questo bootcamp intensivo insegna in soli tre mesi le basi di coding indispensabili per lavorare come programmatore web, una professione richiesta e in crescita. Imparare a programmare è un investimento sicuro nel proprio futuro professionale, in quanto si tratta di una delle competenze di cui le aziende avranno sempre più bisogno. Oltre ai programmatori web, infatti, le utilizzano altri profili del settore digitale come sviluppatori di app mobili o di software, data analyst, esperti in sicurezza informatica, e molti altri. Studiando coding si possono quindi creare le fondamenta per una carriera futura sempre più specializzata e al passo con le attuali richieste del mercato. Ciò permette non solo di ottenere un impiego stabile, e quindi una maggiore serenità, ma anche di guadagnare bene e lavorare in modo flessibile, in remoto oppure mettendosi in proprio. Diffondere la formazione professionale può quindi cambiare il panorama lavorativo regionale e nazionale, colmando a poco a poco il gap tra domanda e richiesta di competenze.