Servizio idrico al collasso, aziende indebitate, Chiodi chiama in causa i Comuni

Il movimento H2O: ''Scoprono l'acqua calda''

22 Novembre 2013   13:17  

Il Sistema idrico regionale è al collasso e rischia il tracollo con il pericolo di una parziale privatizzazione nel 2014.

La denuncia arriva dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, che nel corso di una conferenza stampa ha lanciato un vero e proprio atto di accusa ai Soggetti gestori ed un invito "ai Comuni ad agire direttamente sui consigli di amministrazione delle societa' in modo da eliminare le criticita'".

La situazione illustrata dal presidente Chiodi e dall'assessore ai Lavori pubblici, Angelo Di Paolo, sembra non avere appello.

Esiste un carico di debito dei Soggetti gestori che supera i 300 milioni di euro, gli investimenti sono bloccati perchè le società non stanno portando avanti gli accordi quadro con il governo, i costi di gestione delle società stesse hanno raggiunto picchi elevatissimi con assunzioni di personale amministrativo "fuori da ogni logica gestionale e di mercato".

Per dare un'idea della difficile situazione, Chiodi ha fornito alcune cifre sull'indebitamento di esercizio:

"L'Aca chiuderà il 2012 con un passivo di 105 milioni, la Ruzzo Reti è sotto di 95 milioni, il Cam che peraltro non ancora approva il proprio bilancio preventivo, rischia un indebitamento per il 2012 di 62 milioni, mentre quello della Sasi potrebbe toccare quota 42 milioni.

Il blocco degli investimenti, invece, avrà conseguenze soprattutto sul fronte della depurazione, settore nel quale "la Giunta regionale ha messo disposizione 70 milioni di euro dai Fas2.

Il progetto di disinquinamento del fiume Pescara è bloccato per i debiti dell'Aca, stessa cosa per il depuratore di Pescara con il reale pericolo che la città più grande d'Abruzzo rimanga senza depurazione.

Nella Marsica esistono le opere ma non sono funzionanti; nel teramano ci sono pesanti ritardi nell'attuazione dell'Apq.

Da qui l'invito della Regione ai Comuni "ad attivarsi nel più breve tempo possibile, non avendo la Regione alcun potere di intervento, diretto e indiretto, sui soggetti gestori" che sono società private regolate dal codice civile.

Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e l'assessore ai Lavori pubblici, Angelo Di Paolo, chiede dunque più partecipazione degli Enti comunali e delle istituzioni in generale, a prescindere dal colore politico, per una migliore gestione del servizio idrico integrato in Abruzzo.

Una vera e propria operazione di responsabilizzazione di enti ed istituzioni è quella di cui Chiodi ha inteso farsi portavoce, al fine di scongiurare qualsiasi ipotesi di tracollo o di una privatizzazione (anche parziale) del servizio nel 2014, lasciando intndere che il futuro della gestione pubblica dell'acqua dipenderà, di fatto, dagli Enti comunali.

"La Regione Abruzzo ha stanziato ben 75 milioni di euro di fondi Fas per le acque reflue, per le quali però vantiamo il più basso tasso d'Europa.

Ne consegue, quindi, che è indispensabile una maggiore affidabilità da parte dei soggetti gestori", ha affermato Chiodi, che di seguito ha inteso porre in evidenza il conflitto d'interesse che viene spesso a crearsi nel rapporto tra i soggetti gestori ed i Comuni: "Le gestioni talvolta non vengono revocate poichè le amministrazioni, enti cui in base alla legge 9/11 spetta la scelta dell'affidamento del servizio, sono proprietarie delle stesse società".

Oltre all'inaffidabilità palesata da taluni soggetti gestori, dunque, secondo il governatore non sono esenti da colpe neanche le istituzioni comunali, che sinora hanno manifestato una responsabilità non conforme a quella che avrebbero dovuto mantenere.

I Comuni soci dei soggetti gestori, dunque, a parere di Chiodi dovrebbero avere "una conoscenza completa della situazione patrimoniale e finanziaria delle aziende, una maggiore consapevolezza ed una più attiva partecipazione dei sindaci, capacità di valutare gli esiti ed eventualmente intervenire sugli amministratori e, soprattutto, autentici piani industriali da cui la politica resti fuori e che possano comportare una riduzione dei costi di gestione".

"Si tratta di passaggi ineludibili se i Comuni intendono mantenere  la gestione pubblica del servizio" - ha concluso Chiodi - "da attuare tramite una presa di responsabilità generale ed indistinta di tutte le parti politiche ed istituzionali. E' una sfida senza dubbio difficile ma non impossibile, come stanno a dimostrare gli esempi virtuosi della 'Gran Sasso' a L'Aquila e della Sasi, che ha già ridotto di un terzo il proprio debito".

Lorenzo Ciccarelli

 

H20 ABRUZZO: ''CHIODI DÀ RAGIONE AL MOVIMENTO PER L’ACQUA''

I dati sulla situazione del Servizio Idrico in Abruzzo illustrati nella conferenza stampa tenuta dal Presidente della Regione Chiodi insieme all’assessore Di Paolo e al Commissario Unico Straordinario Caputi non fanno che confermare in pieno ciò che il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua afferma e denuncia da anni.

Bene, ne prendiamo atto ma allo stesso tempo viene spontaneo chiedersi perché il Presidente lancia l’allarme solo ora, quando si è arrivati alla soglia di una catastrofe economica da 300 milioni di euro e dove fossero il Presidente Chiodi ed il Commissario Caputi mentre i cittadini e gli attivisti del Forum lanciavano accuse precise e proposte per cambiare radicalmente una gestione insostenibile, dove fossero quando il Forum ha presentato la proposta di Legge Regionale alternativa in materia di Servizio Idrico Integrato, condivisa con cittadini ed associazioni, che contiene soluzioni per chiudere la brutta pagina di una gestione privatistica ed inefficace delle spa in house e per intraprendere una strada trasparente, partecipata, e veramente pubblica. Una proposta mai portata all'attenzione del Consiglio regionale

Ricordiamo al Presidente che la Legge Regionale vigente, elaborata in questa legislatura si basa sulle norme abolite dal referendum! Se la volontà del Presidente Chiodi è veramente quella di cambiare strada crediamo che possa essere un primo passo quello di discutere la proposta di Legge, sino a oggi rimasta nei cassetti.''

 

M5S ABRUZZO: ''MA DOV'ERA CHIODI IN QUESTI ANNI?''

''Gianni Chiodi contro la gestione dell'acqua! Il bue che dice cornuto all'asino... Ma dov'era il governatore in tutti questi anni? Solo ora si accorge dei disastri combinati dai partiti compreso il suo nella gestione dell'acqua?

No caro Presidente, questo ravvedimento sa molto di campagna elettorale... è troppo facile svegliarsi a fine consigliatura e sparare a zero contro tutti come se fino ad oggi nessuno avesse lanciato l'allarme. E poi quale sarebbe la soluzione secondo lei? Privatizzare l'acqua come annunciato a Confindustria 3 giorni fa quando disse che il referendum è stato un errore?

Come per il caso Ombrina, caro governatore, lei interviene a sproposito mentre quando sarebbe dovuto intervenire era assente. E gli abruzzesi pagano, in tutti i sensi.

Siamo troppo abituati a vedere queste dinamiche, secondo le quali i partiti creano il caos appositamente per poi poter agire 'in emergenza' portando avanti progetti nefasti che vanno contro gli interessi dei cittadini.

Se tutto ciò serve a poter giustificare la privatizzazione del servizio idrico, sappia che vi troverete contro centinaia di migliaia di abruzzesi pronti a dare battaglia.''

 

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