Sevel di Atessa, a rischio mille posti

22 Novembre 2008   10:02  

Dal 12 dicembre prossimo sono a rischio circa 1000 posti di lavoro alla Sevel di Atessa (Chieti), lo stabilimento dove viene prodotto il furgone Fiat Ducato e gli omologhi a marchio Peugeot e Citroen. E' l'allarme lanciato oggi pomeriggio dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, che hanno deciso di aprire un tavolo con i sindaci della zona e le istituzioni per coinvolgere nella trattativa direttamente l'amministratore delegato di Fiat Auto Sergio Marchionne. "La Val di Sangro - ha spiegato il segretario provinciale Fiom Marco Di Rocco - paghera' un duro prezzo la crisi mondiale, tutto a carico dei lavoratori e delle famiglie. In Sevel vigeva un accordo del 2005, l'unico del gruppo Fiat, che prevedeva un percorso di stabilizzazione dei lavoratori precari. Ad oggi, pero', quell'accordo, che in 3 anni ci ha permesso di gestire circa 3 mila precari permettendo alla meta' di loro di diventare dipendenti a tempo indeterminato, non c'e' piu'". Secondo i sindacati c'e' qualcosa che non va nei numeri prospettati dall'azienda. "Per il prossimo anno l'obiettivo e' la produzione di 1000 furgoni al giorno - ha aggiunto Domenico Bologna della Cisl - e con gli esuberi annunciati questo non sara' possibile. Chiediamo che almeno vengano confermati i circa 400 contratti a tempo determinato, aprendo un confronto anche sulla riassunzione dei 600 interinali destinati ad andare via". Anche Nicola Manzi della Uil chiede la riconferma dell'accordo del 2005. "Soprattutto alla luce - ha puntualizzato - del fatto che la Sevel ha garantito alla Fiat sempre alti rendimenti, permettendo al gruppo anche di far fronte a crisi di altre fabbriche del gruppo". E il segretario regionale della Fiom Nicola Di Matteo lancia un altro allarme. "Non vorremmo - ha rimarcato - che ci sia un disegno ben preciso che dopo il licenziamento dei precari preveda la mobilita' anche per parte del personale a tempo determinato".


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