Si torna a scuola tra incognite e speranze

Intervista a Carlo Petracca

13 Settembre 2008   10:44  

"Invito i ragazzi a riscoprire la forza della conoscenza, perchè l'uomo ha  una curiosità innata" .E' questo l'augurio agli studenti del direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale Carlo Petracca, alla vigili dell'inizio dell'ano scolastico, fissato per lunedi prossimo 15 settembre Un anno che comincia con molte incognite e alcune certezze. Cominciamo dalle seconde: gli alunni saranno quest'anno 181.684, ovvero 1.256 in meno rispetto all'anno precedente,  di conseguenza ci saranno 118 classi in meno. Aumentano gli alunni con handicap + 192,  e gli alunni con cittadinanza non italiana sono ben 9500.
Altra spiacevole certezza: la qualità delle  scuole abruzzesi nel rapporto di Tutto scuola, è al di sotto della media nazionale di un Paese che, certifica a sua volta il rapporto Ocse, è fanalino di coda in Europa. E per risalire la china una delle soluzioni è quella di elevare la preparazione dei docenti. Ecco perchè, spiega Petracca,  proporremo quest'anno molti seminari, corsi di aggiornamento, ed iniziative come  Amico libro, progetto Mat@bel, Pianeta scienza, quest'ultimo a Teramo dal 6 al 10 ottobre. Altre novità saranno  l'impiego di 47 nuovi mediatori culturali e la sperimentazione dello psicologo a scuola.
Il sistema scolastico abruzzese vive poi un altro problema di carattere logistico:  32 istituti hanno meno di 300 alunni, e la legge prevede come numero minimo 500. Altri istituti ben 43 sono invece sovraffollati  con oltre 900 alunni. Occorre dunque razionalizzare e riequilibrare. E veniamo alla riforma allo studio del Ministro Gelmini,  la vera incognita di quest'anno. Osserva a tal proposito Petracca: se proprio la priorità nazionale deve essere quella di fare cassa tagliando risorse alla scuola, allora meglio ridurre l'orario delle lezioni settimanali. Meglio che chiudere una scuola di montagna e costringere un bambino di sette anni a percorrere settanta chilometri al giorno.

FT


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