Silveri sui "parti vietati"al San Salvatore: "Nessuna lealtà verso l'azienda, il medico risponderà"

"Le criticità ci sono e stiamo lavorando per risolvere"

06 Maggio 2011   18:31  

“Le pare normale uscire sui giornali e dire ciò che questo medico ha detto? Non ho avuto segnalazioni da parte sua, mai l'ho sentito dire alcunché.”
Così inizia l'intervista al Manager dell'Asl 01 Giancarlo Silveri, che risponde circa le diverse problematiche uscita dall'azienda ospedaliera aquilana nei giorni scorsi.

A parlare con i giornali, come dice Silveri, di ciò che non andava, è stato il dottor Maurizio Mantovanelli che con una comunicazione agli organi di stampa fa sapere alle gestanti aquilane che si trovino in condizioni di gravidanza a rischio e che siano in una fase della gestazione compresa tra la 23 esima e la 36esima settimana, che è bene rivolgersi ad altri ospedali diversi da quello aquilano. Il perché?
Le condizioni non consentono non consentono le adeguate prestazioni nei confronti di queste pazienti, condizioni legate alla carenza di personale.
4 i medici in servizio più il primario che si dividono i turni all'interno del reparto di terapia intensiva neonatale, quando le normative prevedono che per un reparto di Terapia intensiva neonatale (Tin) al terzo livello di assistenza (quello massimo), quale prima era quello del San Salvatore, dovrebbero essere presenti 7 medici più il primario.

Silveri non nega affatto le difficoltà e difende l'azienda spiegando che “non si tratta di mancata volontà di assunzione ma di impossibilità”. Impossibilità di fare assunzioni legate al rientro dal debito sanitario, difficoltà che Silveri sostiene sono in fase di risoluzione.

Ad oggi conferma Silveri “siamo in grado di accogliere gestanti con gravidanze a rischio a partire dalla 32esima settimana”.

Quindi quelle dalla 23 esima alla 32esima? “Certo che il disagio c'è” conferma il Manager Silveri, “ma ci stiamo adoperando” e spiega come: “un medico, in malattia fine a fine Aprile, è tornato. Un altro medico è stato trasferito da Avezzano. Dall'inizio di giugno arriverà, in rispetto della mobilità interregionale, un altro medico assunto a tempo indeterminato, l'unico finora trovato. Inoltre abbiamo bandito concorsi ad Aprile per trovare altri medici”.

Silveri sottolinea ripetutamente l'inadeguatezza della scelta di Mantovanelli di rivolgersi ai giornali: “I medici sono anche dirigenti e i dirigenti, più di altri, sono tenuti al dovere di lealtà verso l'azienda, rappresentando le criticità e i problemi nelle modalità opportune, evitando la spettacolarizzazione.”

Sembra avviarsi verso una risoluzione la questione relativa all'organico anche se Silveri puntalizza “Se avremo ancora problemi di organico ridefiniremo il nostro livello”. Tra l'altro se il concorso, come sostiene Silveri, è stato bandito, i tempi per espletarlo non saranno certo brevi.
Il medico giunto da Avezzano inoltre sembra abbia al momento turni ridotti. Quindi la situazione organico è in via di miglioramento ma le difficoltà sono ancora sostanziali.

Ad onore della cronaca prima del dottor Mantovanelli era stata la direttrice del dipartimento materno-infantile, Sandra Di Fabio, a segnalare che le donne tra le 23 e le 36 settimane non potevano essere ricoverate al San Salvatore, invitando i medici della Ginecologia e ostetricia a non accogliere tali pazienti, tranne i casi urgenti, e trasferirle in altro ospedale. La disposizione si era resa necessaria secondo la direttrice del dipartimento materno-infantile, proprio per la carenza di personale dei reparti in questione.

Le difficoltà dovute alle carenze di personale quindi avrebbero comportato problemi sanitari per le pazienti, ma anche etici e legali per i medici, fortemente logorati da turni massacranti.

E alla domanda sul perché nella scorsa riunione tra il Manager Giancarlo Silveri e i medici dei reparti di Pediatria, di Terapia intensiva neonatale e di Ostetricia e ginecologia dell'ospedale San Salvatore, non sia stato consentito al dottor Mantovanelli di leggere la lettera diffusa alla stampa nella quale esortava "le gestanti che avessero concreti rischi di poter partorire prima del termine, a recarsi presso altre sedi” Silveri risponde così: “Quella non era la sede, quel medico avrà la sede opportuna per chiarire”, lasciando chiaramente intendere che sarà una sede in cui dovrà rispondere di un comportamento, a giudizio di Silveri “non leale, che getta fango sui colleghi e che genera sospetto di una presa di posizione che vuole dipingere tutto nero.”

 

Barbara Bologna


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