Beirut - E' di almeno 12 il numero dei bambini morti per le bombe sganciate da un aereo russo su una scuola nel nord della Siria.
Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani, aggiungendo che nel bombardamento sono morti anche almeno tre adulti, tra cui un insegnante, mentre i feriti sono almeno 20 persone tra bambini e insegnanti.
Nella zona sono in corso da domenica feroci scontri tra ribelli e lealisti, supportati da raid aerei.
Attivisti hanno diffuso sui social media le foto di una classe completamente distrutta.
Il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ha sollecitato la fine dei bombardamenti russi e lealisti contro i civili siriani, e anche dell'assedio alle citta', in particolare a Madaya, una quarantina di chilometri a ovest di Damasco, tagliata fuori dal resto del Paese e dal mondo da almeno sei mesi.
"Sussiste una necessita' assoluta", ha sottolineato Fabius in conferenza stampa, "che la Siria e la Russia fermino le loro operazioni militari contro le popolazioni civili, e in particolare che cessi il calvario di Madaya e delle altre localita' siriane assediate dal regime". La presa di posizione del capo della diplomazia francese segna una delle maggiori linee di contrasto tra Parigi e Mosca, pur informalmente alleate nella lotta allo Stato Islamico.
Nonostante la Russia abbia smentito di aver condotto un raid aereo su una scuola nella provincia di Aleppo, l'opposizione siriana ha replicato annunciando che non si siedera' allo stesso tavolo ne' partecipera' agli attesi negoziati di pace in programma il 25 gennaio a Ginevra sotto egida Onu. Il coordinatore della multiforme opposizione siriana, l'ex premier Riad Hijab, ha dichiarato che non negoziera' con il regime siriano mentre "forze straniere (i russi, ndr) stanno bombardando il popolo siriano".
Cosi Hijab al termine di un incontro con il presidente francese, Francois Hollande all'Eliseo.