Caso Ferragni: Procura chiede condanna pesante per presunta truffa

25 Novembre 2025   15:03  

Chiesti un anno e otto mesi per l’imprenditrice digitale: per l’accusa, le campagne solidali del pandoro e delle uova avrebbero indotto in errore i consumatori.

La Procura di Milano ha richiesto una condanna a un anno e otto mesi per Chiara Ferragni, imputata con rito abbreviato nel procedimento che la vede accusata di truffa aggravata in relazione alle presunte pratiche di pubblicità ingannevole legate al Pandoro Pink Christmas e alle uova di Pasqua. La richiesta è stata avanzata dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal pubblico ministero Cristian Barilli, sulla base delle indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza.

Secondo la ricostruzione accusatoria, tra il 2021 e il 2022 l’imprenditrice avrebbe ottenuto profitti indebiti per circa 2,2 milioni di euro, spingendo consumatori e follower a credere che la beneficenza pubblicizzata fosse inclusa nel prezzo dei prodotti. Per i pm, invece, quella dinamica non rispecchierebbe la reale destinazione dei fondi. Ferragni ha respinto ogni addebito, sottolineando la propria estraneità ai profili contestati.

Durante l’udienza, celebrata a porte chiuse, la stessa Ferragni ha rilasciato dichiarazioni spontanee, sostenendo che «tutto è stato fatto in buona fede» e ribadendo che «nessuno ha tratto profitto» da quelle iniziative. La difesa interverrà nella prossima udienza presentando le proprie argomentazioni.

Nella stessa seduta, la Procura ha formalizzato le richieste di condanna anche per gli altri imputati: un anno per Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID, e un anno e otto mesi per Fabio Damato, già collaboratore della Ferragni.

Si attende ora il prosieguo del procedimento, che dovrà chiarire la ricostruzione dei fatti e il ruolo di ciascun protagonista nella gestione delle campagne promozionali finite sotto esame.


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