''Sistema Protezione Civile è esempio a livello internazionale''

Berlusconi, ringraziamenti dovuti a Bertolaso

04 Maggio 2010   18:10  

"Credo che ci sia un ringraziamento da fare a Guido Bertolaso e a tutti i collaboratori, alle Forze Armate, ai Carabinieri, ai Vigili del fuoco". Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a Palazzo Chigi nel corso di una conferenza stampa di presentazione del rapporto dell'Osce sulla gestione dell'emergenza terremoto in Abruzzo. Il premier ha voluto sottolineare "gli atti di eroismo tra i vigili del fuoco che senza pensare alla sicurezza personale si sono impegnati per strappare dalle macerie" centinaia di persone. "Il sistema della Protezione Civile italiana - conclude Berlusconi - è un esempio a livello internazionale".

BERLUSCONI, PER LA RICOSTRUZIONE SARANNO NECESSARI MOLTI ANNI

 "Per la ricostruzione il discorso prenderà molti anni e nessuno può farci niente". Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi per la presentazione di un rapporto dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) sulla Protezione Civile italiana. "Questa è la risposta a chi ci dice non abbiamo fatto subito - aggiunge il premier - Abbiamo fatto delle scelte: la prima scelta è stata dare la casa a chi non ce l'aveva più; poi sostegno all'economia e per terza andare a ricostruire ciò che è necessario ricostruire per mantenere i segni di identità di una città che ha radici profonde nella storia".

"Il governo si è impegnato con interventi finanziari - aggiunge il premier - ma ogni palazzo ha la sua storia finanziaria". Per il premier va stabilito se "su ogni palazzo ci sono danni che possiamo riparare" oppure "il palazzo deve essere demolito e ricostruito".

HAITI: BERLUSCONI, CRITICHE BERTOLASO A SOCCORSI FONDATE

Le critiche che il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso ha rivolto alla gestione dei soccorsi ad Haiti dopo il terremoto che ha devastato l'isola il 12 gennaio scorso, erano "assolutamente fondate". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nel corso della presentazione del rapporto dell'Ocse sulla Protezione civile italiana. "Bertolaso si è recato ad Haiti e con sincerità ha fatto delle osservazioni che sono state viste come delle critiche non dovute - ha detto il premier - Mentre poi, una volta accertato esattamente come si stavano muovendo i soccorsi, queste critiche erano assolutamente fondate". E comunque, ha proseguito Berlusconi, "non si trattava di criticare ma di esprimere una volontà di organizzare meglio i soccorsi, utilizzando le esperienze che noi avevamo avuto con L'Aquila".

BERLUSCONI, IL COMUNE DELL'AQUILA CI DISSE ''ALLE MACERIE PENSIAMO NOI''

CONSIGLIO COMUNALE AVEVA VISTO BUSINESS

Silvio Berlusconi rimanda alle scelte del comune dell'Aquila i ritardi nella rimozione delle macerie del terremoto. "Si e' accusato Protezione civile e governo di non aver pensato alla rimozione delle macerie, ma come abbiamo poi dimostrato - osserva a Palazzo Chigi - e' stato proprio lo stesso consiglio comunale della citta' dell'Aquila che ha visto nel business della rimozione delle macerie una possibilita' di intervento di aziende locali e quindi ha detto 'non rimuovetele che ci pensano le nostre aziende locali'".
   "Quando poi si e' visto che questo non era adeguato - rileva il presidente del Consiglio - siamo tornati e stiamo rimuovendo noi tutte le macerie".

BERTOLASO, DRAQUILA? ITALIA NON FARA' BELLA FIGURA

Portando 'Draquila' a Cannes "credo che l'Italia non farà una bella figura". Lo ha detto il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi, senza però mai citare il film di Sabina Guzzanti dedicato al terremoto dell'Aquila. "Presto, prestissimo, si parlerà di noi e dell'Aquila - ha sottolineato Bertolaso - Ad un festival del cinema si presenterà una verità che non è 'la' verità ma, appunto 'una parte' di verità. E non faremo, credo, come Italia, una bella figura". Anche perché, ha concluso, "in questi 12 mesi l'intero sistema paese che è intervenuto a L'Aquila, senza chiedere aiuto all'estero, ha fatto un lavoro straordinario".

L'AQUILA E' IL PAESE CHE VORREMMO,SENZA CONTRASTI

"Credo che quello che abbiamo visto all'Aquila sia il Paese che tutti noi vorremmo sempre vedere: un Paese unito, in cui non ci sono discussioni, contrasti o invidie, ma soltanto la voglia di lavorare insieme per il bene di tutti". Lo ha detto il premier, Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi per la presentazione di un rapporto dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) sulla Protezione Civile italiana.

PROTEZIONE CIVILE: OCSE, IN ITALIA E' DINAMICA ED EFFICIENTE

Il susseguirsi di emergenze ed eventi disastrosi che negli ultimi mesi hanno rappresentato una sfida per la comunita' internazionale, dalla nube di cenere provocata dall'eruzione del vulcano islandese al terribile terremoto che ha devastato Haiti, pongono sempre piu' al centro dell'attenzione la necessita' di strategie di protezione civile globali e integrate. L'Italia, il Paese europeo che si deve confrontare maggiormente con diverse categorie di rischi, ha voluto mettere a disposizione di questo dibattito internazionale il proprio modello di protezione civile, chiedendo una peer-review sulle politiche e sull'articolazione del sistema nazionale di protezione civile, per valutare il livello di preparazione ai disastri e la capacita' di risposta del nostro Paese al rischio di terremoti, eruzioni vulcaniche, incendi boschivi, alluvioni e tsunami. Lo studio e' stato condotto dall'Ocse, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico composta da 30 Paesi, che rappresenta uno spazio di confronto per condividere esperienze, individuare buone pratiche e collaborare per coordinare politiche nazionali e internazionali nell'ambito delle sfide economiche, sociali e ambientali. Nell'ambito del "Futures Project on Risk Management Policies" dell'Ocse, e' la prima volta che ad essere oggetto di studio e' un sistema di protezione civile nel suo complesso, mentre le precedenti pubblicazioni si erano occupate di aspetti specifici nella prevenzione e gestione del rischio in Norvegia, Svezia e Giappone. Secondo le conclusioni raggiunte dagli esperti, il Sistema nazionale di Protezione Civile "trae beneficio da un approccio unitario e coerente" nella risposta all'emergenza, attraverso il coordinamento del Governo centrale per il tramite del Dipartimento della Protezione Civile. Tra gli aspetti evidenziati dallo studio come "buone pratiche" che contraddistinguono il modello italiano di protezione civile, in particolare - ha spiegato in una conferenza a Palazzo Chigi Angel Gurria, segretario generale dell'Ocse a cui erano presenti il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il sottosegretario Guido Bertolaso - rientrano: la collocazione del Dipartimento della Protezione Civile sotto la diretta responsabilita' del Presidente del Consiglio garantisce le migliori condizioni per una gestione dinamica ed efficiente delle crisi; il servizio nazionale della Protezione Civile e' un'istituzione strutturata e organizzata, in grado di coordinare una risposta all'emergenza adeguata al profilo di rischio del territorio; la direzione e il coordinamento di tutte le attivita' di emergenza seguono procedure di intervento ben definite e si avvalgono dell'azione congiunta delle diverse risorse nazionali, come stabilito dal Metodo Augustus, un modello organizzativo e operativo "per funzioni" utilizzato dal livello locale al nazionale; l'ottima capacita' di coordinamento della risposta nazionale all'emergenza e' resa possibile dall'indicazione delle responsabilita' di ogni singola componente del Servizio nazionale di protezione civile; l'esemplare sinergia tra ricerca scientifica e competenze tecnologiche garantisce l'eccellenza di un sistema di allertamento in grado di orientare efficacemente le decisioni di gestione della crisi; la rete di allertamento costituita dai Centri Funzionali, fornendo al Dipartimento della Protezione Civile e alle autorita' regionali informazioni dettagliate e complete, consente una rapida mobilitazione delle risorse; l'integrazione del volontariato in qualita' di componente essenziale del sistema di protezione civile, anche attraverso una legislazione volta ad incoraggiarne il coinvolgimento, fa dell'Italia un caso unico e testimonia una straordinaria solidarieta' nazionale; la partecipazione a numerosi progetti di intervento umanitario in ambito europeo e internazionale consente all'Italia di monitorare e valutare nuovi metodi di lavoro, procedure e tecniche operative confrontando le proprie esperienze con quelle di altri Paesi. Per continuare a sviluppare le potenzialita' del Sistema di Protezione Civile, rendendolo sempre piu' in grado di affrontare nuove sfide e complessita', il rapporto attira l'attenzione in particolare su alcuni aspetti: contrastare tutte quelle pratiche che potrebbero compromettere la sua efficienza nella gestione dei disastri futuri, anche attraverso maggiori incentivi per la riqualificazione urbanistica e sanzioni piu' dure per le violazioni in materia ambientale; snellire la legislazione per una maggiore chiarezza dei rispettivi ruoli dei diversi attori coinvolti nel sistema di Protezione Civile; garantire su scala nazionale i requisiti minimi per la pianificazione e la preparazione all'emergenza - specialmente a livello comunale, ma anche provinciale e regionale - e predisporre un sistema di ispezione e sanzione sotto la supervisione del Dipartimento della Protezione Civile; sviluppare un approccio piu' sistematico per la valutazione dei singoli eventi o disastri che consenta di trarre insegnamento da esperienze passate; completare la rete dei Centri Funzionali regionali per garantire le stesse capacita' tecniche di previsione e allertamento da parte di tutte le regioni; unificare i diversi numeri di emergenza per ottemperare al numero unico europeo di chiamata in emergenza. Nell'ambito della peer-review, infine, l'Ocse auspica che il sistema di Protezione Civile italiano continui a migliorarsi sulla base di quanto fatto finora, anche alla luce del fatto che lo studio riscontra nette tendenze in vari Paesi a sviluppare, secondo il modello italiano, un maggior focus sul coinvolgimento del governo centrale e su un coordinamento rafforzato tra le amministrazioni coinvolte nella sicurezza e nell'incolumita' dei cittadini, anche a livello locale.


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