''Sistema museale di Chieti: Di Giuseppantonio ha perso tre anni''

11 Maggio 2012   10:17  

 “Il rituale si ripete con una frequenza che cresce e si consoliderà sempre di più: dopo 3 anni di fermo amministrativo che non conosce precedenti comincia ad emergere l’impressione che la macchina si stia rimettendo in moto ma in tanti casi è solo il riprendere il buon lavoro abbiamo noi lasciato loro in eredità.

La messa a regime ed in rete del sistema museale provinciale, tanto vagheggiato come risultato proprio dal presidente Di Giuseppantonio & c., in realtà era già pronto a partire già dal giorno successivo al loro insediamento; l’allora assessore alla Cultura, Panfilo Di Silvio, aveva ultimato il lavoro conferitogli dal presidente Coletti e, solo la conclusione della legislatura, ne fermò in concreto la prosecuzione del lavoro già svolto.

Il sito era già pronto in quanto il lavoro era stato concluso. Lo stesso è stato cofinanzianto con un progetto DOCUP della regione Abruzzo per circa € 50.000; inoltre era già stata fatta una specifica campagna pubblicitaria ed il tutto doveva trovare conclusione attraverso una partnerneschip con Abruzzo Sviluppo S.p.A.

Probabilmente, l’assessore Remo Di Martino, in tutto questo tempo trascorso nell’oscura, opaca ed invisibile azione amministrativa che l’ha contraddistinto poteva dare un lampo di luce se fosse stato coerente nel dare giusta continuità amministrativa alle buone cose avviate ma già era concentrato alle amministrative del suo comune ove, parrebbe, gli elettori non l’hanno gratificato di molti consensi”

Questa l’amara considerazione di Camillo D’Amico, capogruppo P.D. alla provincia di Chieti, in relazione all’annunciato avvio del sistema museale provinciale

“La strategia di fermare tutto e rinviare le cose da fare al futuro ha pagato per un bel pezzo e coperto il nulla realizzato in questa legislatura dal centro – destra verso l’ opinione pubblica mascherato da un vittimismo spinto e giustificato da debiti ancora presunti e per larga parte ancora da chiarire e comprendere per natura, fattura e fondatezza .

Adesso parrebbe vogliano darsi un colpo d’ala ma emerge sempre con maggiore ed inconfutabile chiarezza il nostro buon lascito. – continua D’Amico che così conclude – “Alla sperimentata azione di presidio e presenza nel territorio, ad una sobria ma attenta opposizione e proposizione nel merito non faremo mancare la puntuale sottolineatura delle cose che ripartono ma di cui loro non hanno la paternità.”


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