"In questa situazione cosi' drammatica e complessa nessuno ha la bacchetta magica, ma e' da irresponsabili procedere, come si sta facendo finora, a compartimenti stagno, con una Regione completamente assente che sinora non ha sentito il dovere di fare squadra o di elaborare una contro proposta e un Governo nazionale incapace di prendere una posizione, limitandosi a una semplice funzione notarile".
E' questo il primo commento del sen. Alfonso Mascitelli, segretario regionale dell'Idv Abruzzo, a conclusione della risposta che il vice-ministro del lavoro Martone oggi in aula ha dato all'interrogazione parlamentare urgente presentata dal senatore.
"Non sono affatto soddisfatto della risposta del vice-mistro - ha spiegato il senatore - e' da agosto che e' partito il tavolo ministeriale su questa delicata vertenza e dopo alcuni mesi ancora non emergono elementi di una chiara alternativa al vergognoso straccio di piano industriale anticipato dalla proprieta', ne' vi sono impegni precisi del Governo di attivare misure agevolative a sostegno dell'area di crisi, e ne' tanto meno delle chiare rassicurazioni sulle tutele sociali a disposizione dei lavoratori della Sixty.
Tra l'altro ho inviato una lettera al Presidente Chiodi firmata insieme ai due consiglieri regionali dell'Idv della Provincia di Chieti, in cui l'ho sollecitato a ricomprendere l'area dello stabilimento Sixty nell'elenco dei comuni della Val Pescara, come consente la normativa del decreto ministeriale del marzo 2010.
Fino a quando la situazione non diventa irreversibile - osserva Mascitelli - dobbiamo tentare tutte le strade.
Prima di tutto Governo nazionale e regionale devono essere presenti con i propri rappresentanti e non con funzionari tecnici: ci mettano la faccia! E, all'appuntamento del 29 di questo mese, si presentino almeno con una proposta preliminare, per non dare alibi alla proprieta' che non vi sono altre alternative.
E alla fine, se non si trova un'intesa, deve essere chiaro che va fatta piena chiarezza su tutti i risvolti di una operazione che non ha nulla di strategia aziendale, ma molto di speculazione finanziaria".