Sixty: da stamane cancelli serrati. I lavoratori in sciopero salgono sul tetto
Una giornata di sciopero, per le mencate risposte sul proprio futuro.
I 401 lavoratori dello stabilimento Sixty di Chieti, che produce capi di abbigliamento, hanno dichiarato lo sciopero per tutta la giornata.
L'azienda acquisita dalla Crescent Hyde Park (il fondo d’investimento panasiatico con sede alle isole Cayman) non risponde alle domande.
La paura è la chiusura. Lo stabilimento chietino nel corso del 2011 ha visto ridursi in maniera sostanziale il proprio giro d’affari passato da 381,5 milioni nel 2010 a 293 milioni del 2011.
A proclamare lo sciopero sono stati i sindacati Femca, Filctem e Uilta. Due delegati della Cgil, Massimo Di Francesco e Marino D’Andrea si sono asserragliati sul terrazzo dello stabilimento dove si trova lo show room.
L'incertezza è totale, i lavoratori non sanno con chi avranno a che fare, né quali sono le intenzioni dei nuovi "interlocutori" e non risponde - spiegano i lavoratori - neanche Pietro Bongiovanni amminsitratore delegato, risponde. In gioco ci sono le sorti dei lavoratori, già passati da 600 a 400 unità Intanto Cgil e Cisl e Uil hanno fatto sapere che porteranno avanti la battaglia rappresentando le istanze dei lavoratori presso la Regione e la Provincia.
Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, e il Presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, questa mattina si sono recati presso la fabbrica di Chieti Scalo per esprimere la propria solidarietà agli operai in sciopero e discutere con le rappresentanze sindacali e dei lavoratori. Già in precedenza avevano predisposto una nota congiunta da inviare al Ministero del Lavoro con la quale chiedono la riapertura immediata del tavolo tecnico, già riunitosi lo scorso 7 agosto, al fine di avere notizie circa i rapporti intercorsi tra il Ministero e le banche e soprattutto per conoscere quale informazioni la nuova proprietà abbia fornito al Ministero sul futuro dell’azienda.
