Sorgerà a Monteluco di Roio il nuovo Parco della Conoscenza
Verrà realizzato grazie al Project Financing
Il progetto nasce da un’ idea del fisico Domenico Mastrogiuseppe, e promette di riuscire. Si tratta del “Parco della Conoscenza” : un enorme complesso aperto al pubblico, che a livello architettonico assumerà i contorni spiraliformi e sempre affascinanti del Dna umano, e che sorgerà nella località di Monteluco di Roio, la vasta area appartenente al demanio ad oggi costellata di tralicci e antenne nelle vicinanze della Facoltà di Ingegneria. Come ha accennato di recente il fisico, l'iniziativa mira a dare risalto e soddisfazione al crescente interesse mostrato dalla popolazione per i temi della scienza. Gli strumenti mediatici e tecnologici di cui oggi l'essere umano dispone rendono la rappresentazione del fenomeno scientifico qualcosa di spettacolare.
L' obiettivo sarebbe dunque quello di "trasformare in risorsa economica" il grande patrimonio culturale e tecnologico abruzzese, costituito dal Laboratorio di Fisica del Gran Sasso (che ricordiamo essere in stretta collaborazione con il Cern di Ginevra), l'ambito universitario, forte delle sue rinomate facoltà scientifiche, e non ultimi gli Enti Parco regionali e nazionali presenti sul territorio.
La complessità dell'ambizioso progetto ha richiesto l'utilizzo del "Project Financing": un'operazione di finanziamento a lungo termine che in generale si caratterizza per la partecipazione di soggetti privati, chiamati a realizzare, gestire e soprattutto sovvenzionare determinate opere. In Europa la filosofia del project financing mira prevalentemente a far fruttare, tramite il coinvolgimento del mercato finanziario, beni e terreni che altrimenti rimarrebbero inutilizzati causa carenza di fondi pubblici disponibili. La task force italiana per il project financing (Unità Tecnica Finanza di Progetto) è stata istituita nel 1999 dal Ministero dell'Economia ed impiegata soprattutto nella realizzazione di opere di pubblica utilità: si tratta di una tipologia di p. f. nella quale i soggetti promotori chiedono ad una pubblica amministrazione di finanziare ed eseguire una data opera il cui progetto risulta essere stato già approvato, il tutto in cambio ovviamente, degli utili derivanti dai flussi di cassa provenienti dalla gestione dell'opera stessa.
Nel piano d'impresa elaborato da Mastrogiuseppe, la società "veicolo" che dovrebbe dare attuazione al progetto si chiama Universalia e gestirà lo sviluppo del comprensorio utilizzando i numerosi mezzi di intervento statali e comunitari, che rendono possibile il reperimento di mutui agevolati e di capitali a fondo perduto. Si tratta di un massiccio intervento economico formato da capitale pubblico e privato. D'importanza essenziale il ruolo assegnato al Capoluogo abruzzese. L' Amministrazione aquilana infatti non soltanto dovrà partecipare alla sottoscrizione delle quote previste, ma dovrà occuparsi anche di rendere disponibile l'area prescelta per la creazione della struttura, progettare e realizzare la funivia che collegherà le zone alla base della collina di Roio con il piazzale di Monteluco, ed intraprendere infine la non facile azione politica volta al raggiungimento delle finanze necessarie alla realizzazione del comprensorio nell'ambito del disegno di legge regionale per “L’Aquila capoluogo”. L'opera monumentale vedrà inoltre la partecipazione dell'Amministrazione provinciale, dell'Università, dell'Infn, dell'Accademia dell'Immagine e degli Enti Parco regionali, i quali oltre a corrispondere le proprie quote azionarie, si dovranno coordinare per la realizzazione e la gestione del contesto museale della struttura.
Si tratta di un progetto dalle grandi potenzialità. Incastonato come un gioiello nel Capoluogo della scienza, il Parco potrebbe effettivamente dare lustro e attrattiva all'eccellenza culturale e scientifica abruzzese, troppo spesso messa in ombra dalla risonanza mediatica degli scandali nostrani e dal gossip politico degli ultimi anni. Un patrimonio immateriale di inestimabile ricchezza, che merita di essere esplorato e conosciuto almeno quanto quello ambientale comunemente riconosciuto alla Regione. ( Nella foto la Facoltà di Ingegneria a Monteluco di Roio)
Giovanna Di Carlo
L' obiettivo sarebbe dunque quello di "trasformare in risorsa economica" il grande patrimonio culturale e tecnologico abruzzese, costituito dal Laboratorio di Fisica del Gran Sasso (che ricordiamo essere in stretta collaborazione con il Cern di Ginevra), l'ambito universitario, forte delle sue rinomate facoltà scientifiche, e non ultimi gli Enti Parco regionali e nazionali presenti sul territorio.
La complessità dell'ambizioso progetto ha richiesto l'utilizzo del "Project Financing": un'operazione di finanziamento a lungo termine che in generale si caratterizza per la partecipazione di soggetti privati, chiamati a realizzare, gestire e soprattutto sovvenzionare determinate opere. In Europa la filosofia del project financing mira prevalentemente a far fruttare, tramite il coinvolgimento del mercato finanziario, beni e terreni che altrimenti rimarrebbero inutilizzati causa carenza di fondi pubblici disponibili. La task force italiana per il project financing (Unità Tecnica Finanza di Progetto) è stata istituita nel 1999 dal Ministero dell'Economia ed impiegata soprattutto nella realizzazione di opere di pubblica utilità: si tratta di una tipologia di p. f. nella quale i soggetti promotori chiedono ad una pubblica amministrazione di finanziare ed eseguire una data opera il cui progetto risulta essere stato già approvato, il tutto in cambio ovviamente, degli utili derivanti dai flussi di cassa provenienti dalla gestione dell'opera stessa.
Nel piano d'impresa elaborato da Mastrogiuseppe, la società "veicolo" che dovrebbe dare attuazione al progetto si chiama Universalia e gestirà lo sviluppo del comprensorio utilizzando i numerosi mezzi di intervento statali e comunitari, che rendono possibile il reperimento di mutui agevolati e di capitali a fondo perduto. Si tratta di un massiccio intervento economico formato da capitale pubblico e privato. D'importanza essenziale il ruolo assegnato al Capoluogo abruzzese. L' Amministrazione aquilana infatti non soltanto dovrà partecipare alla sottoscrizione delle quote previste, ma dovrà occuparsi anche di rendere disponibile l'area prescelta per la creazione della struttura, progettare e realizzare la funivia che collegherà le zone alla base della collina di Roio con il piazzale di Monteluco, ed intraprendere infine la non facile azione politica volta al raggiungimento delle finanze necessarie alla realizzazione del comprensorio nell'ambito del disegno di legge regionale per “L’Aquila capoluogo”. L'opera monumentale vedrà inoltre la partecipazione dell'Amministrazione provinciale, dell'Università, dell'Infn, dell'Accademia dell'Immagine e degli Enti Parco regionali, i quali oltre a corrispondere le proprie quote azionarie, si dovranno coordinare per la realizzazione e la gestione del contesto museale della struttura.
Si tratta di un progetto dalle grandi potenzialità. Incastonato come un gioiello nel Capoluogo della scienza, il Parco potrebbe effettivamente dare lustro e attrattiva all'eccellenza culturale e scientifica abruzzese, troppo spesso messa in ombra dalla risonanza mediatica degli scandali nostrani e dal gossip politico degli ultimi anni. Un patrimonio immateriale di inestimabile ricchezza, che merita di essere esplorato e conosciuto almeno quanto quello ambientale comunemente riconosciuto alla Regione. ( Nella foto la Facoltà di Ingegneria a Monteluco di Roio)
Giovanna Di Carlo
