Sparò a Carlo Pavone, Gagliardi incastrato dai vestiti

La moglie: "Mio marito voleva buttarli ma li ho conservati"

29 Maggio 2014   12:32  

Dopo mesi di indagini, i carabinieri hanno finalmente risolto il giallo sul tentato omicidio, la sera del 30 ottobre, del'ingegnere elettronico Carlo Pavone, raggiunto da un colpo d'arma da fuoco alla testa appena fupori dalla sua casa di Montesilvano e tuttora in coma presso l'ospedale di Pescara.

I militari hanno infatti posto agli arresti Vincenzo Gagliardi, dipendente delle Poste originario di Chieti, ritenuto l'autore dell'agguato, a quanto risulta legato alla moglie dell'ingegnere da una relazione, emersa anche quando Mirella D'Este, portata in casema insieme a lui all'indomani del tentato omicidio del marito, venne intercettata mentre parlava fittamente con lui, allontanando da sé i sospetti.

Le prove decisive per incastrare Gagliardi, tuttavia, sarebbero stati alcuni abiti su cui sono state rinvenute tracce di polvere da sparo, che Mirella Pastore, moglie dell'uomo ed al corrente della sua relazione con la D'Este, ha portato con sé in caserma quando venne a sua volta convocata dai carabinieri, dopo avevi notato all'interno, a quanto sembra, anche un guanto di lattice.

"Mio marito mi aveva detto che intendeva buttarli" - ha raccontato la donna - "e la cosa mi ha meravigliato, poiché il giubbino lo aveva sin da ragazzo. Io ho allora provveduto a conservare la busta e l'ho messa dentro una cassapanca".


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore