Guido Polidoro era un maestro di giornalismo e di vita.
Ma era nato maestro, di scuola elementare, professione esercitata fino al 1961, anno del suo esordio al quotidiano il Tempo di Chieti e poi al Messaggero.
Un maestro autorevole, con il forte senso del rigore deontologico, punto di riferimento di molti colleghi, "il Capo", come tutti lo chiamavano.
Dopo la sua morte, nell´agosto del 2000, l´Ordine dei Giornalisti d´Abruzzo, la Provincia dell´Aquila e la Cassa di Risparmio hanno istituito un Premio giornalistico in suo onore giunto ormai alla sesta edizione.
E proprio ieri, alla presenza del segretario nazionale dell´Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino, sono stati consegnati i riconoscimenti ai vincitori di quest´anno.
Per la sezione "Carta stampata" a Generoso D´Agnese, per i suoi ritratti degli abruzzesi nel mondo; per la sezione "Giornalismo televisivo", alla collega di Rete 8, Anna Di Giorgio per lo speciale su Scanno ed al telecineoperatore Rai, Enzo Leuzzi per il filmato "L´alba di un pescatore".
Il Premio Speciale della Giuria è stato attribuito a Paolo Mastri del Messaggero che, partendo dalla figura dell´ex prefetto di L´Aquila, Giuliano Lalli, è riuscito a raccontare quarant´anni di storia del capoluogo abruzzese.
Per la nuova sezione dedicata al "Giornalismo on line" è stato premiato Fabio Iuliano ed il "Premio alla Carriera" è stato consegnato all´ex giornalista sportivo della Rai, Mario Santarelli.
Ma il Premio Polidoro è anche, da anni, l´occasione per dibattiti e riflessioni legate all´etica deontologica.
E quest´anno, ha spiegato il Presidente dell´Ordine dei Giornalisti d´Abruzzo Stefano Pallotta, è stato affrontato il rapporto tra informazione e pubblicità.