Speciale TG8 su Luciano D'Alfonso

di Fabio Lussoso, S. Berardinelli e A. D'Ottavio

25 Dicembre 2008   08:03  

Scarica l'ordinanza del Gip

Luciano D'Alfonso è tornato libero, in questa occasione la sua abitazione è stata presa d'assalto da giornalisti, curiosi e supporter.

Il nostro collega Fabio Lussoso raccoglie le prime impressioni "a caldo" dell'ex-sindaco e della sua gente accorsa per sostenerlo. Oggi D'Alfonso è tornato libero e potrà vivere un Natale "normale" in attesa che il procedimento giudiziario possa arrivare a conclusione.

Lacrime, applausi, urla di gioia
Tifo da stadio per D'Alfonso libero

"Voglio, devo capire quello che è successo e perché è successo"
di GIUSEPPE CAPORALE (repubblica.it)

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PESCARA - Clacson, applausi, urla di gioia. La piccola folla accampata sotto casa dell'ex sindaco Luciano D'Alfonso esulta quando arriva la notizia della revoca dei domiciliari, ma soprattutto cresce. Quello che fin dalla prime ore della mattina era solo uno sparuto gruppo di 20 persone, di colpo si triplica e di lì in poi continua ad aumentare. La chiave è tutta in un annuncio: "E' libero... libero..." grida a tutti il consigliere comunale di un piccolo paese dell'entroterra pescarese. "Neanche l'obbligo di dimora?" chiede un altro. "No" è la risposta.

"E' vai!" replica qualcuno quasi si trattasse di un gol allo stadio.

I più scettici continuano a fare domande ai giornalisti: "ma davvero non è più agli arresti?". Poi arriva la telefonata del legale di D'Alfonso, e la folla rompe gli indugi. Prima applaude, poi improvvisa un coro: "Luciano... Luciano...". Ora tutti vogliono salire a casa. "Dai! Andiamo su". C'è chi pressa l'ingresso, chi spinge il cancello del palazzo arroccato su una curva dei colli pescaresi. Il portoncino di colpo si apre. "Saliamo!".

Fotografi e giornalisti provano a farsi largo, ma è difficile, quasi impossibile. L'ingresso di casa è libero e così la folla corre sulle scale fin davanti alla porta dell'ex sindaco. "Fermi!" grida qualcun'altro "state calmi. Il provvedimento non è stato ancora notificato, così lo mettiamo nei guai". Nessuno torna indietro, ma nessuno neanche si muove. Ora il vociare corre lungo la scalinata. Ma ecco arrivare l'avvocato Giuliano Milia.

Si apre la porta di casa. La moglie del sindaco, Livia accoglie tutti assieme ai figli, ed è visibilmente sollevata. D'Alfonso è sul divano. Spuntano telecamere e microfoni: "Sono molto contento - dice con una voce rotta dall'emozione, mentre si tiene abbracciato al suo avvocato - ora voglio leggere le carte, devo capire quello che è successo e perché è successo". Un giornalista chiede se ritirerà le dimissioni. "Sì, sindaco, ritirale!" irrompe un cittadino. "Prima voglio consultarmi con il mio legale... Per favore abbiate comprensione".

Qualcuno piange, altri semplici cittadini (molti anziani) hanno le lacrime agli occhi. E il primo pensiero di D'Alfonso va proprio a loro. "Voglio ringraziare chi mi ha sostenuto, chi mi ha fatto sentire la sua solidarietà, grazie a tutti i voi". Poi si scusa, con la famiglia. "Voglio anche chiedere scusa a mia moglie e ai miei figli per i momenti difficili che hanno dovuto sopportare". Ma ad entrare nel piccolo salotto di casa sono riusciti in pochi, la folla sotto intanto reclama. "Luciano... Luciano...". Il sindaco si toglie la maglia, si mette la cravatta e la giacca d'ordinanza. Poi si affaccia alla finestra. Saluta. Una signora anziana a questo punto si volta verso l'uscita: "Ora finalmente posso tornare a casa mia. Il nostro sindaco è libero, ed io devo correre a preparare la cena". Domani è Natale.

 


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