Stadio Adriatico, la denuncia di Claudio Ferrante: "Chiusa rampa di discesa disabili a fine gara"
"Provvedimento che lede dignità e minaccia sicurezza"
Episodio decisamente poco edificante quello che, stando al presidente dell'associazione "Carrozzine determinate" Claudio Ferrante, si sarebbe verificato presso lo stadio "Adriatico" al temine della partita Pescata-Palermo.
Al termine dell'incontro, infatti, una cinquantina di disabili in carrozzina si sarebbero visti bloccati davanti alle scale dell'impianto a causa della chiusura della rampa di discesa loro riservata, costringendoli a percorrere con l'aiuto dei propri accompagnatori le rampe in salita per accedere all'ascensore, creando un ingorgo di proporzioni non indifferenti.
"Tali provvedimenti, oltre a ledere la dignità delle persone disabili, ha comportato seri problemi di sicurezza" - ha affermato Ferrante - "poiché a causa dell'incomprensibile decisione di chiudere la rampa riservata alle carrozzine si è creato un notevole ingorgo sulle rampe e sui corridoi, rischiando che qualcuno potesse farsi male".
Non è la prima volta, del resto, che i sostenitori biancazzurri affetti da disabilità si vedono loro malgrado costretti a protestare. Un'altra nota dolente della struttura, sempre secondo Ferrante, è l'ascensore riservato ai disabili ed ai loro accompagnatori: "L'ascensore può essere preso da due carrozzine per volta, ma molto spesso viene adoperato anche dagli spettatori vip dalle gambe buone, mentre i disabili devono spesso aspettare per accedere ai posti loro riservati".
Quanto all'episodio di sabato scorso nella gara contro il Palermo, dopo un po' la rampa sembra sia stata riaperta, ma Ferrante ha fatto notare con amarezza che "nessuno ha saputo spiegarci chi e perché avesse preso tale provvedimento. Tutto ciò non deve più accadere, e chiediamo siano individuati i responsabili di tale decisione, ed il rispetto del regolamento per le strutture riservate alle persone con disabilità".
"Sarebbe inoltre bello" - ha concluso Ferrante - "se i giocatori, dopo aver salutato i tifosi della curva, si fermassero a stringere la mano e a regalare qualche sorriso o la maglietta ai ragazzini con disabilità".
