Stasera a Pescara l´Omaggio a Compay Segundo. Ricordo di un gran

18 Luglio 2007   12:44  
di Pierluigi Spiezia - Ha rischiato di venire a Pescara esattamente 10 anni fa, da vivo, a 90 anni, per il primo Festival "Cubarriba!". Ci sarà idealmente questa sera, per celebrare "da lassù" i suoi 100 anni. Traguardo che ha sfiorato per un soffio e li avrebbe certamente raggiunti se negli ultimi anni di meritato e tardivo successo internazionale, invece che andare da una parte all´altra del pianeta con medico a seguito, avesse fatto il nonno, tranquillo nella sua Avana, col suo immancabile sigaro cubano, a godersi i tanti denari fatti col successo del disco-film "Buena vista social club". Stiamo naturalmente parlando di Compay Segundo (Francisco Repilado), per il quale questa sera, anche al Teatro "D´Annunzio" si celebrerà il suo "Omaggio" in tour, intelligente operazione di marketing musicale organizzato da suo figlio Francisco, che ha unito un gruppo di musicisti cubani all´orchestrà "Città di Ferrara" diretta dal meastro Stefano Mazzoleni. La tappa pescarese, voluto dall´Emp e dal suo patron Lucio Fumo, porta, dunque, anche a Pescara qualcosa di cubano, qualcosa di latino-americano, in una città che, nonostante sia orfana del "Cubarriba!" e di un vero, serio Festival latino-americano che merita (questo sì, che porterebbe turisti, al contrario delle one-night "mordi e fuggi" a gratis), rimane una delle città più vive dal punto di vista del fenomeno musicale e danzante latino-americano. Non a caso è stata la prima città/regione a organizzare il più importante festival della cultura cubana in Italia, dal 1997 al 2000, anno in cui arrivò un altra colonna (vivente) del Buena vista, Eliades Ochoea; non a caso in città sono di casa gruppi cubani come la Charanga Habanera o i mitici Los Van Van, che sono tornati più volte, grazie, però ultimamente a iniziative private, oltre che allo stesso "Cubarriba!". Compay Segundo, dunque, doveva venire al primo Festival cubano dell´agosto 1997: il successo del Buena vista era nell´aria ma l´allora 90enne maestro del son cubano non immaginava ancora lontanamente che la sua vita di lì a poco sarebbe stata rivoluzionata insieme a tutti gli altri "nonni" della musica cubana messi insieme da Ry Cooder e filmati da Win Wenders. Il progetto "Cubarriba!" nacque da un accordo che Regione Abruzzo (l´ex assessore alla Cultura e Turismo Alberto La Barba), Provincia di Pescara (ex titolare della delega al Turismo Enrico Paolini) e Associazione Italia-Cuba Pescara (chi scrive quest´articolo, all´epoca segretario dell´associazione e direttore del Festival), firmarono con il Ministero della Cultura di Cuba. Fra i tanti gruppi audizionati e scelti a L´Avana nel febbraio 1997 ci fu proprio il quartetto di Compay Segundo, dove suonava suo figlio Salvador Repilado. Ci innamorammo subito di quel simpatico personaggio che sulla sua sedia a dondolo, come nel film, suonava il suo tres (la tipica chitarra cubana), immancabile come il sigaro fra i denti, raccontando aneddoti della sua lunga vita. Fu l´unico gruppo che ascoltammo in casa, per via dell´età del "mito vivente", e ci colpì, entrando, il fatto che, Compay si era creato una sorta di apertura "semi-automatica" della porta di casa che stava al piano terra dell´edificio di L´Avana vecchia: una lunga corda che lui tirava dal suo dondolo al primo piano quando doveva far entrare l´ospite di turno. "Ataque Compà´", ripeteva ogni volta Francisco per far partire la musica che magicamente usciva da quelle agilissime mani che lasciavno il sigaro solo per le corde musicali. Compay Segundo sarebbe, dunque, dovuto arrivare in Abruzzo come "semplice" componente della delegazione culturale (40 persone, fra musicisti, artisti, scrittori e registi) e, quindi, con la diaria concordata col Ministero per tutti: 25 dollari Usa a testa, più alloggio in hotel. Ma alla vigilia del Festival suo figlio Salvador ci mando un fax da Parigi (nell´immagine) per comunicare - scusandosi con me e Myriam Artamendi, la responsabile della delegazione cubana - che il gruppo doveva rientrare a Cuba per registrare un disco per una casa discografica americana "trasferita" per l´occasione a L´Avana. Poi scoprimmo che quella casa era quella di Cooder e che il disco "l´antologia" era il "Buena vista social club". Si può immaginare la nostra delusione (quanto ci rimase male La Barba..., che si era innamorato dell´artista) e il nostro stupore pochi mesi dopo nel sapere che Compay Segundo e gli altri vecchietti del neo gruppo cubano erano diventati tutti famosissimi e "milionari" e che, già dall´anno dopo ci volevano 35 milioni delle vecchie lire per avere il solo Compay Segundo in concerto. In quel fax, Salvador, infatti, promise di venire Pescara l´anno dopo (1998), promessa che, purtroppo, non potè mantenere, perchè, forse, nemmeno lui immaginava cosa sarebbe successo di lì a poco. Rimane il rammarico che suo padre non sia venuto a Pescara da vivo, al "Cubarriba!", al "Pescara jazz" o a "Etno music. L´Omaggio è bello ma non è la stessa cosa. E poi il gruppo Buena vista social club non esiste più, sono morti quasi tutti. Gli ultranovantenni non hanno retto molto allo stress dei tour mondiali. Però a far venire Ochoa ci siamo riusciti: che notte indimenticabile!

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