Stati, il problema delle macerie riguarda tutte le istituzioni

01 Marzo 2010   14:00  

"Sul problema delle macerie e' necessario che la campagna elettorale per la Provincia di L'Aquila e chi vuole strumentalizzare si tengano lontano, perche' la risoluzione di un problema impellente e di dimensioni straordinarie come quello delle macerie riguarda tutte le istituzioni, a prescindere dal colore politico. Quindi non capisco questo volersi sempre smarcare di fronte al problema da parte di alcuni, quasi ad addebitare sempre ad altri responsabilita' o mancanze".

Il commento e' dell'assessore regionale alla Protezione civile, Daniela Stati. "Non e' corretto ne puo' essere accettato. Fin d'ora - aggiunge - tutto si e' fatto con il coinvolgimento di tutti gli attori, e nei tavoli che qualcuno chiama 'sfinenti' c'e' stata la partecipazione di tutti, anche di coloro che poi i suggerimenti li danno in altra sede.

Il quadro delle competenze prevede, ai sensi dell'OPCM n. 3767 del 13.05.2009, artt. 1 e 2, che i Comuni avrebbero dovuto individuare i siti (inizialmente entro 3 mesi poi prorogati ad 8), da adibire a stoccaggio provvisorio e selezione dei materiali derivanti dal crollo degli edifici pubblici nonche' quelli provenienti dalle demolizioni degli edifici danneggiati dal sisma.

Alla Provincia di L'Aquila - ricorda Stati - era stato demandato il compito di coordinare le attivita' dei Comuni, con una nota del Vice Commissario Bernardo De Bernardinis.

Ai sensi dell'OPCM 3797 del 30.07.2009, art. 19, comma 1, il Commissario delegato (Bertolaso), avrebbe potuto provvedere in sostituzione dei comuni che non avessero tempestivamente adottato i provvedimenti di attuazione come previsto dall'OPCM 3767.

Il commissario delegato avrebbe potuto adottare i provvedimenti di occupazione temporanea ovvero di requisizione, nonche' realizzare le opere necessarie per l'allestimento dei siti avvalendosi di deroghe di cui all'art. 3 dell'OPCM 3753 del 6 aprile 2009.

L'unico sito avviato e' stato quello in localita' 'Pontignone' cd. in area ex Teges, allestito dal Genio militare ed affidato al Comune di L'Aquila che a sua volta lo ha dato in gestione alla ASM, azienda d'igiene urbana, che sta trasportando e selezionando circa 500-600 ton/giorno di macerie.

Pertanto - osserva l'assessore - le competenze per rimuovere le macerie sono dei Comuni e la Protezione Civile Nazionale avrebbe potuto intervenire in sostituzione, in caso di inadempienza degli stessi, e provvedere a realizzare i siti di deposito temporaneo.

Per cio' che concerne le iniziative della Regione Abruzzo, ha provveduto sin dall'8 aprile 2009 a segnalare alla Protezione Civile, i siti di smaltimento di rifiuti non pericolosi, cave in esercizio e cave dismesse per le esigenze immediate post-terremoto, partecipando a riunioni convocate dalla Protezione Civile c/o la DICOMAC. In seguito, ai sensi dell'art. 9 della legge n. 77/2009, ha provveduto ad adempiere alle sue competenze, previo visite ispettive dell'ISPRA e dell'ARTA, ad individuare i siti di smaltimento delle macerie, con DGR n. 565 del 5.10.2009, pubblicata sul BURA n. 49 Speciale Ambiente del 20.11.2009.

In seguito, alla luce delle situazioni di ritardo accumulatesi, da parte dei Comuni e della Protezione Civile, la Regione Abruzzo ha pubblicato un Bando Pubblico (26.10.2009) con il quale ha invitato a presentare proposte da parte di soggetti interessati a segnalare siti per il ripristino ambientale e realizzare impianti di recupero delle macerie (sono arrivate n. 24 comunicazioni).

Inoltre ha istituito con D.D. n. 40 dell'11.12.2009 un 'Tavolo tecnico', con la partecipazione della Provincia di L'Aquila, del Comune di L'Aquila, dell'ANCI, dell'ARCA, dell'ANCE, dell'ARTA, ..etc. che ha provveduto, nell'arco di 40-50 gg, ad individuare, previa verifica tecnica speditiva dell'ARTA - Dipartimento Provinciale di L'Aquila (sopralluoghi), alcuni siti idonei al deposito temporaneo e trattamento delle macerie. In particolare sono stati individuati alcuni siti pubblici, di cui sono risultati idonei i seguenti: in localita' "Forfona", di proprieta' del Comune di Barisciano, costituito da una ex discarica per rifiuti urbani e da un'area ad essa limitrofa (circa 2,5 ha), come sito idoneo per la realizzazione di una piattaforma di stoccaggio, lavorazione e riciclo di macerie; in localita' "Bazzano", di proprieta' del Consorzio Industriale di L'Aquila per le attivita' di stoccaggio delle macerie, per il quale la Protezione Civile aveva provveduto ad effettuare indagini ambientali i cui risultati sono stati consegnati il 22.02.2010.

Oltre ai suddetti siti pubblici, sono stati individuati siti di operatori privati (circa 21 di cui almeno 6 idonei).

Alla data odierna - afferma Stati - si prevede di intervenire per modificare il quadro normativo per introdurre alcune ulteriori semplificazioni ed in modo particolare per prevedere: la realizzazione di impianti mobili di trattamento e recupero in cave dimesse in deroga alla L.R. 45/07 e s.m.i.; il trasporto anche fuori regione dei rifiuti con codice CER 200399 (macerie) in deroga al D.Lgs. 152/06 e s.m.i. e L.R. 45/07 e s.m.i.;

il conferimento di piccole quantita' di rifiuti non pericolosi (1000 kg), provenienti dalle ristrutturazioni degli immobili privati in categoria A al servizio pubblico istituito; di attivare, entro 30 gg, n. 2 piazzole per il deposito temporaneo delle macerie (Barisciano e Bazzano), previo espletamento di gare da parte del Commissario delegato al fine di sgomberare i luoghi ritenuti prioritari per la ricostruzione.

A tal fine si sta ipotizzando anche l'intervento del genio militare e dei VV.FF. per la raccolta ed il trasporto delle macerie. Come Regione quindi abbiamo fatto la nostra parte in modo serio per affrontare nel migliore dei modi il problema.

I ritardi, se cosi' possono essere chiamati, non sono assolutamente da addebitare ad una mancanza di impegno o volonta' per la soluzione del problema, quanto alla complessita' della normativa e delle procedure amministrative, peraltro in capo ai Comuni. Si sta lavorando alacremente per abbreviare le procedure", conclude Stati.


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